Si è festeggiato a Catania, il 15 marzo scorso, l’80° della fondazione del quotidiano La Sicilia. Fra gli ospiti il presidente della Regione, Renato Schifani, il rettore dell’Università, il direttore Antonello Piraneo naturalmente, il condire Domenica Ciancio Sanfilippo, la fitta schiera di giornalisti e collaboratori del quotidiano.
Evento che non è ordinario nello sviluppo di una città, seppure importante, ma fatto storico di rilievo perché per tutto questo tempo, il quotidiano catanese è stato il punto di riferimento della città, la sua stella polare, la fonte dove i siciliani hanno potuto attingere sapere, col suo passato e il suo avvenire, compresi i fatti e gli eventi del suo hinterland e gli sviluppi, con gli acciacchi e le riprese, della Regione siciliana più in generale.
Fondata appunto il 15 marzo del 1945 da Domenico Sanfilippo, subito dopo la guerra, si impose immediatamente all’attenzione del pubblico per la vivacità dei suoi articoli, la bravura dei suoi giornalisti e la grande lungimiranze dei suoi direttori. Ne ricordiamo alcuni: Candido Cannavò, Giuseppe Fava, Giuseppe Giarrizzo, Indro Montanelli, Leonardo Sciascia, Luigi Sturzo, Giacomo Etna. Ma anche Piero Corigliano, che arrivò ad assumere l’incarico di condirettore del giornale, Tony Zermo che entrò come redattore dello sport, Nino Milazzo, Gerardo Farkas, Vittorio Consoli, Renzo Di Stefano. Nello stesso periodo La Sicilia si dotò di una più completa struttura amministrativa e organizzativa e di 9 linee di distribuzione.
Penne, scrive l’attuale direttore, Antonello Piraneo, che hanno illuminato la coscienza di un popolo, rendendo il quotidiano una palestra di talento e un punto di riferimento per il giornalismo italiano. Che aggiunge: ottant’anni di titoli, inchieste, voci, battaglie. Ottant’anni in cui La Sicilia è stata testimone e protagonista. Da allora, ogni alba in Sicilia si è accesa con le sue pagine. I titoli in grassetto, l’inchiostro fresco di stampa, le fotografie che hanno fermato il tempo: in ogni casa, in ogni bar, nei mercati e nelle piazze, La Sicilia è stata compagna di viaggio, specchio fedele delle lotte e dei sogni di un popolo. Una memoria storica che ha fissato tra le sue colonne eventi epocali e che oggi, attraverso il web, continua a diffondere l’attualità in modo virale.
Primo direttore responsabile fu il giarrese Alfio Russo, proveniente da prestigiose esperienze giornalistiche nazionali, come Epoca o La Stampa di Torino. Seguito da Antonio Prestinenza, figura di primo piano fra gli intellettuali catanesi fra le due guerre e che seppe pure raccogliere attorno al giornale non solo gli amici di quel tempo, come appunto Giacomo Etna, ma anche scrittori come Brancati o Villaroel.
In ogni caso per decenni è stati il più diffuso quotidiano dell’Isola, con redazioni in ogni capoluogo di provincia e nonostante la crisi che sta attraversando tutta la stampa a livello globale, questo quotidiano continua la sua battaglia per l’informazione e la cultura, grazie appunto a una rete di collaboratori affezionati, credibili, attenti e soprattutto fedeli alla sua originaria impostazione.
Oggi- scrive il direttore Piraneo- il quotidiano guarda al futuro con la consapevolezza della sua autorevolezza e del suo ruolo nel panorama giornalistico. Essere un giornale di riferimento significa non solo raccontare la cronaca, ma anche stimolare il dibattito, difendere la verità e affrontare con coraggio le sfide della società. Nel suo 80° anniversario, La Sicilia non è solo il racconto del passato, ma una promessa per il futuro. Il giornale è destinato a rimanere un punto fermo nell’informazione siciliana, continuando a raccontare con passione questa terra straordinaria.
Una delle novità più importanti per la mobilità del personale Ata è quella di potere…
Sembrerebbe ormai quasi certa la notizia che, nella primavera del 2025, partiranno sia i percorsi…
Compilare la domanda di mobilità docenti senza commettere errori? Tra cavilli e burocrazia, sembra quasi…
Una docente di un Liceo X, trasferita d'ufficio o a domanda condizionata nel Liceo Y…
Essere docenti significa ispirare, educare… e rispondere di tutto? Tra vigilanza, colpa e responsabilità, sembra…
Siamo sommersi da nozioni, programmi e scadenze, ma chi ci insegna a far fiorire davvero…