Festival filosofia “processa” l’intellettuale francese Michel Foucault (1926-1984), uno dei più originali interpreti novecenteschi del rapporto tra sapere e potere.
Accadrà sabato 15 settembre alle 21.30 nell’atrio del Palazzo dei Musei di Modena (informazioni nel sito www.festivalfilosofia.it).
Accadrà sabato 15 settembre alle 21.30 nell’atrio del Palazzo dei Musei di Modena (informazioni nel sito www.festivalfilosofia.it).
Dopo i processi filosofici che nelle scorse edizioni del Festival hanno visto come imputati Platone, Schopenhauer e Spinoza, il Teatro Filosofico di Mondotre “porta in tribunale” un filosofo idolatrato negli anni ’70 dai movimenti di contestazione sociale e rispettato da molti intellettuali per l’originalità del suo pensiero, padre indiscusso di alcuni degli effetti che la sua critica alle istituzioni ha avuto nella sfera del sociale: la cosiddetta antipsichiatria e la lotta contro gli eccessi della detenzione carceraria. In una riflessione che incrocia psicanalisi, antropologia e filosofia, Foucault identifica il processo di formazione del sapere come uno dei grandi strumenti di controllo delle coscienze nella storia occidentale.
Gli interpreti del processo cercheranno dunque di stabilire se Foucault sia stato un vero maestro per la cultura contemporanea oppure un mito sostenuto da una struttura ideologica di fondo.
Anche il pubblico verrà coinvolto nella valutazione.
Anche il pubblico verrà coinvolto nella valutazione.
La rappresentazione prevede i ruoli della voce narrante (Antonio Baroncini), del giudice (Ivo Germano), del pubblico ministero (Matteo Mugnani) e dell’imputato che difende se stesso (Vittorio Riguzzi, che cura anche la regia).
Gli interpreti in scena dispongono del più ampio margine di improvvisazione in quanto, pur essendovi una traccia precisa della scansione delle parti, nessuno dei quattro attori conosce gli argomenti utilizzati dagli altri e il modo in cui ciascuno intenderà esporli.