8 per mille per la scuola: il DdL della discordia

E adesso la scuola diventa terreno di forte scontro politico. Ed è un buon segno, ad indicare come veramente sull’istruzione si giocano partite importanti e decisioni fondamentali per il futuro del nostro Paese.

Il tema caldo è quello della destinazione dell’8 per mille all’edilizia scolastica: di chi è stata l’iniziativa? A chi attribuire il merito di questa importante proposta?

Se ripercorriamo un attimo gli eventi il’iter appare chiaro: la possibilità di destinare l’8 per mille all’edilizia scolastica è diventata legge il 27 dicembre scorso grazie ad un emendamento (numero 1.1044) presentato dal deputato M5S Francesco Cariello, inserito nella legge di Stabilità. Un provvedimento più che necessario che per tempo immemorabile era stato agitato senza mai concretizzarsi.

Eppure in una storica intervista di gennaio a “Che tempo che fa” di Fazio, il PD per voce del ministro Carrozza dichiarava che la proposta era della senatrice Pd Bastico e che lo stesso Ministro era entusiasta del provvedimento.

A questo punto i grillini ribattevano tramite il vicecapogruppo 5 Stelle alla Camera, Giuseppe Brescia, con la seguente obiezione: “La proposta è partita da un disegno di legge a nostra firma a Montecitorio. Ancora una volta siamo qui a dove denunciare un comportamento vergognoso di un rappresentante del Governo. Il Ministro non sa o fa finta di non sapere?”.

Ma l’8 per mille era destino che dovesse far capo al Pd. Sei mesi dopo si leggeva sul sito del partito: Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alle modifiche del regolamento sulle quote dell’8 per mille gestite dallo Stato, con l’inclusione di una quota per l’edilizia scolastica“.

E subito dopo la senatrice Puglisi, capogruppo in Commissione Istruzione al Senato: “Finalmente con il via libera del Governo alle modifiche del regolamento sulle quote dell’8 per mille dello Stato, i cittadini e le cittadine italiane potranno dimostrare di avere a cuore la scuola pubblica. Il governo Renzi fa diventare realtà quanto auspicato da tempo da molte associazioni, come Libera e Cittadinanzattiva, e che anche al Senato avevamo tradotto in proposte di legge“.

Nessun accenno al M5S. Dunque di chi è stata la proposta? E di chi è dunque il merito se si pensa a ristrutturare i fatiscenti edifici scolastici? Per il M5S il Pd mistifica i fatti, per il PD l’edilizia scolastica e l’istruzione tutta, rappresentano i temi portanti della sua politica. Comunque che la scuola sia terreno di scontro è buon segno: speriamo che tra i litiganti godano anche tutti i bistrattati operatori dell’istruzione pubblica. 

Silvana La Porta

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