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FGU-Gilda: part-time per chi è vicino alla pensione, no alle macro aree

Nell’assemblea di oggi 8 maggio organizzata dalla Gilda degli insegnati a Reggio Calabria, abbiamo ascoltato le proposte che il sindacato guidato da Rino Di Meglio avanzerà al ministro dell’istruzione Carrozza e a tutti i parlamentari che provengono dal mondo dell’insegnamento.
A questo proposito Di Meglio e la vice coordinatrice nazionale della Gilda insegnanti, Maria Domenica Di Patre, hanno già convocato un incontro per il prossimo 22 maggio con tutti gli insegnanti divenuti parlamentari, al fine di confrontarsi sui temi principali della politica dell’Istruzione e della ricerca. 
L’assemblea, molto partecipata e seguita con interesse, è stata la sede scelta per lanciare al ministro dell’istruzione Carozza un’interessante proposta sulla risoluzione del precariato e dello sfoltimento delle graduatorie ad esaurimento. Di Meglio propone di intervenire con coraggio e buon senso sulla devastante riforma delle pensioni, che oggi vede gli insegnanti costretti a rimanere in servizio fino a 42 anni di servizio o al raggiungimento dei 66 anni di età. 
L’idea del coordinatore nazionale della Gilda sarebbe quella di fare una legge che preveda il part time per quei docenti che si trovano a 5 anni dall’età pensionabile, recuperando così all’incirca 100mila posti part time, da assegnare in ruolo, sempre in regime di tempo parziale, ad altrettanti precari. Questa soluzione afferma Di Meglio consentirebbe a occhio e croce di creare rapidamente almeno 100.000 posti liberi a tempo parziale, ponendo fine alla questione delle graduatorie a esaurimento. 
Il neo ministro dell’Istruzione ha dichiarato di voler risolvere il problema del precariato e la Gilda degli Insegnanti formula una proposta concreta. Tocca al governo adesso, conclude Di Meglio, dimostrare che vuole andare realmente oltre i soliti annunci. Questa proposta ha riscosso, con applausi e consensi, l’approvazione del pubblico presente. Un altro punto saliente toccato durante l’assemblea, che merita la nostra attenzione, è la contrarietà manifestata dalla Gilda insegnanti (a parlare, questa volta, è stata Maria Domenica Di Patre) sul tema delle macro aree riferite al riordino delle classi di concorso. La Di Patre mette a conoscenza l’assemblea sulla proposta avanzata da Max Bruschi, ex consigliere della Gelmini, che vorrebbe accorpare, in barba ad ogni principio di sana didattica, in macro aree le attuali classi di concorso. La vice coordinatrice nazionale della Gilda insegnanti, fa un esempio esplicativo di quanto proposto da Max Bruschi: “Una macro area potrebbe essere rappresentata da A043, A050, A051, A052, quindi al bisogno e secondo le necessità un abilitato in A043, che per inciso non ha competenze di lingue classiche come il greco e il latino, potrebbe con il gioco delle macro aree approdare ad insegnare la classe di concorso A052 al liceo classico”. 
Il problema delle macro aree è grave ed anche pericoloso per le ricadute didattiche, spiega la dirigente nazionale della Gilda insegnanti, ma rassicura sull’unitarietà sindacale contro questo brutto provvedimento proposto da Max Bruschi. Un altro obiettivo da raggiungere, sul quale peralto la Gilda non si nasconde le difficoltà, è il recupero degli scatti maturati nel 2012, così come fatto per quelli del 2011.

Lucio Ficara

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