“Tuttavia, la costruzione della carriera degli insegnanti non può essere svincolata dalla costruzione di un robusto sistema nazionale di valutazione, che in primo luogo parta dalla salvaguardia dell’unico pezzo ormai ridato che sono le prove INVALSI. Per questo il Governo deve impegnarsi a garantire la continuità delle risorse per il loro svolgimento annuale e per dotare stabilmente l’INVALSI del personale di cui ha bisogno. L’emendamento presentato nel 1000 proroghe si limita a posticipare il completamento di quel piano straordinario di assunzione per la costruzione del sistema nazionale di valutazione che abbiamo varato nel 2011 e per il quale sono state anche trovate le relative risorse. Solo un approccio miope e burocratico non ha ancora consentito il completamento di quel piano, con quelle risorse.
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Questa volta, il Governo mostri davvero di voler costruire la “buona scuola” partendo dalla costruzione di un “buon sistema di valutazione” per il quale non ha nemmeno bisogno di confrontarsi con la Ragioneria dello Stato, salvo che quelle risorse da noi appostate nel bilancio del MIUR non siano nel frattempo state utilizzate per altro. Al di là dei tecnicismi che hanno reso l’emendamento inammissibile, è chiaro l’intento di consentire il completamento delle assunzioni necessarie per lo svolgimento delle funzioni che la legge e l’ordinamento assegnano all’INVALSI. Riproporremo l’emendamento chiarendo che non si tratta di un nuovo piano di assunzioni senza coperture ma che, al contrario, si tratta di riaprire i termini per utilizzare le risorse all’epoca individuate e stanziate per il completamento della dotazione organica dell’Istituto”.