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Fiducia al Governo: Giorgia Meloni e il suo discorso alla Camera: “Nostra nave in mezzo alla tempesta, ma la porteremo in salvo” – RIVEDI LA DIRETTA

La neo premier Giorgia Meloni si presenterà alla Camera per ricevere la fiducia al suo nuovo governo. La premier leggerà il discorso programmatico in cui elencherà i punti più importanti del programma del suo esecutivo. In giornata è previsto il voto. Domani si passerà al voto in Senato.

L’incontro si terrà alle ore 11 di martedì 25 ottobre a palazzo Montecitorio. Secondo quanto annunciato, i deputati saranno impegnati tutta la giornata. Si inizierà con il discorso programmatico, continuando poi con il dibattito parlamentare. La premier avrà la possibilità di replicare al dibattito prima dell’effettivo voto di fiducia che si dovrebbe svolgere intorno alle ore 19.00.

“Sono intervenuta più volte in quest’aula – afferma la premier – ringrazio il presidente Mattarella per i consigli che mi ha dato. La celerità di questi giorni era doverosa, la condizione dell’Italia non permetteva di perdere tempo, voglio ringraziare il mio predecessore Mario Draghi che ha offerto tutta la sua disponibilità per un passaggio di consegne veloce e sereno. Così dovrebbe essere sempre, così è nelle grandi democrazie. Tra i tanti pesi che sento gravare c’è quello di essere la prima donna a capo del governo di questa nazione, quando mi soffermo su questo, penso alla responsabilità che ho verso quelle donne che affrontano ingiustizie o che lottano per i propri sacrifici quotidiani, bisogna rompere il pesante tetto di cristallo sopra le nostre teste (elenca una serie di donne che hanno dimostrato il loro valore). Il più sentito ringraziamento va al popolo italiano che è titolare della sovranità”.

“Oggi interrompiamo un’anomalia italiana, dando vita a un governo politico rappresentativo della volontà popolare, vogliamo liberare le migliori energie di questa nazione, garantendo un futuro di libertà, giustizia e sicurezza. Il coraggio non ci difetta. Gli elettori hanno scelto il centro-destra. Parecchi hanno detto di voler vigilare sul nuovo governo, direi che possono spendere meglio il loro tempo. Ci sono battagliere forze di opposizioni in grado di far sentire la loro voce senza il consenso esterno. Il popolo italiano non ha lezioni da prendere. L’Europa? Ringrazio i vertici dei sistemi comunitari per gli auguri di buon lavoro. Non concepiamo l’Unione Europea come un sistema elitario, ma ci sono grandi sfide in cui l’Ue non sempre si è fatta trovare pronta. Non bisogna temere di dire qualcosa quando non funziona. Regole condivise anche in ambito economico-finanziario. Questo governo rispetterà le regole. Ringrazio uomini e donne per il sacrificio delle missioni di pace in questi anni, la patria vi sarà sempre riconoscente”.

“Questione energetica? Costi insostenibili per imprese e milioni di famiglie ma sbaglia chi crede sia possibile barattare la libertà dell’Ucraina. Un impegno finanziario imponente sarà necessario, bisogna mettere un argine al caro energia. I nostri mari possiedono giacimenti di gas che abbiamo il dovere di sfruttare appieno, il Mezzogiorno è il paradiso delle rinnovabili troppo spesso bloccato da burocrazia. Serve coraggio e spirito pratico. L’inflazione ha raggiunto l’11%, è indispensabile intervenire. Il contesto attuale è complicato, forse il più complicato del dopoguerra. Siamo nel pieno di una tempesta, l’imbarcazione ha subito vari danni. Eravamo consapevoli di quello che ci aspettava. Ma la nostra nave rimane la più bella del mondo. Quello che ci interessa è come sarà l’Italia fra dieci anni. La strada maestra è la crescita economica, duratura e strutturale. Spenderemo al meglio i soldi del PNRR, serve un approccio pragmatico e non ideologico. C’è troppa instabilità politica, l’Italia in media ha avuto un governo ogni due anni, spesso gli investimenti stranieri sono stati scoraggiati. Serve una riforma costituzionale”.

“Le imprese chiedono risposte certe, meno burocrazia. Il motto del governo sarà “non disturbare chi vuole fare”. Meno regole, più chiare per tutti, un nuovo rapporto tra cittadino ed amministrazione. Ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie, tregua fiscale per cittadine e imprese per regolarizzare la propria posizione con il fisco e serrata lotta all’evasione, specie delle grandi imprese”.  

“Non possiamo accettare che un ragazzo di 18 anni come Giuliano De Seta esca di casa per andare al lavoro e non faccia più ritorno. Serve una formazione scolastica più attenta al mercato del lavoro. La scuola e l’università torneranno centrali nel governo. Sul merito resto colpita, chi vive in una famiglia agiata ha maggiori possibilità di colmare le lacune. L’Italia non è un Paese per giovani, la pandemia ha peggiorato la condizione. Spesso i nostri insegnanti sono lasciati soli in mezzo alle difficoltà. Lo dobbiamo a questi ragazzi a cui abbiamo lasciato debiti”.

Daniele Di Frangia

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