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FierIda 2024, Giacomo Poretti alla fiera sull’istruzione per adulti: “La mia era una scuola in cui il docente aveva sempre ragione”

Luoghi di formazione primaria, informazione e primo orientamento; ma anche punti di incontro con il mondo del lavoro e strumenti dell’integrazione sociale e culturale. Solo in Lombardia sono 19, con oltre 240 sedi in 195 comuni. Sono i CPIA, Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, scuole statali istituite con il decreto 263 del 29 ottobre 2012, che promuovono percorsi di istruzione per gli adulti finalizzati al conseguimento di titoli di studio e certificazioni, ma non solo.

L’obiettivo della fiera

Già dalla loro nascita si configurano come “reti territoriali di servizio” finalizzate anche ad offrire percorsi formativi innovativi e sperimentali. Sulle ceneri delle vecchie “scuole serali”, i nuovi CPIA guardano avanti, e lontano, portando l’istruzione degli adulti a un livello più alto, offrendo servizi che non mirano solo al conseguimento di un titolo di studio di base o all’apprendimento della lingua italiana per gli stranieri, ma sono i nodi attorno a cui si sviluppano reti con Istituzioni, Università, Centri per l’impiego, associazioni culturali e di volontariato, con al centro le persone che, attraverso percorsi di formazione, intendono riqualificarsi, riattivarsi o semplicemente portare a termine un progetto di apprendimento personale. Ma, soprattutto, essere cittadini attivi e consapevoli perché l’istruzione rimane, ancora oggi, il fondamentale strumento di emancipazione.

Questo lo scenario entro il quale si svolge l’ottava edizione di FierIda, la più importante manifestazione nazionale dedicata all’istruzione degli adulti inaugurata ieri a Milano e che si svolge dal 18 al 20 gennaio nelle sale della Fabbrica del Vapore. La ex officina è in questi giorni fucina di idee, progetti e scambio di buone pratiche tra circa 40 CPIA provenienti da diverse parti d’Italia, ma anche di confronto interistituzionale tra i rappresentanti del mondo della scuola, degli enti locali e dei Ministeri. La rassegna, ideata dalla RIDAP (Rete Italiana dell’Istruzione degli Adulti per l’Apprendimento Permanente), è organizzata in collaborazione con il Comune di Milano, con l’Ufficio Scolastico regionale per la Lombardia, con l’Università Bicocca, la rete dei CPIA della Lombardia e con la RUIAP.

L’intervento di Giacomo Poretti

Ieri la cerimonia di apertura a Palazzo Reale, con l’intervento dell’attore Giacomo Poretti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, che ha raccontato, con un monologo ironico ma garbato, e a tratti poetico, il suo rapporto con la scuola e come questa sia cambiata negli ultimi 50 anni, ponendo l’accento su come la scuola debba avere la capacità di mettere al centro la persona e, soprattutto, scoprire il talento di ciascuno e valorizzarlo. “La mia era una scuola in cui il docente aveva sempre ragione. Non avere una laurea è il rammarico più doloroso della mia vita”, ha detto l’attore.

Per farlo, è necessaria anche una formazione specifica per il personale dei CPIA, come sottolineato dal presidente della RIDAP Emilio Porcaro, oltre a sedi scolastiche esclusive e l’evoluzione dell’attuale quadro normativo verso un nuovo modello di scuola per adulti, che sia anche un luogo di progettazione didattica e ponte verso l’integrazione nelle comunità e nel mondo del lavoro.

Le varie tematiche saranno approfondite oggi e domani nelle sale della Fabbrica del Vapore con i workshop dedicati ai vari temi del settore: finanza e digitale; contrasto alla dispersione di adulti e giovani-adulti; integrazione linguistica dei cittadini stranieri; istruzione in carcere e reinserimento nella società; opportunità di apprendimento interculturale con i progetti Erasmus+. Il programma di iniziative è scaricabile qui.

Domani il seminario conclusivo, alle 11.30 nella sala grande della Fabbrica del Vapore, con un confronto tra amministratori locali e CPIA per delineare una rete più ampia, che comprende anche i soggetti del terzo settore, e le prospettive di sviluppo futuro.

Redazione

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