Oggi, 13 luglio, Ancodis ha pubblicato il report dell’annuale questionario proposto ai collaboratori dei dirigenti
scolastici e alle figure di sistema individuati ai sensi del comma 5 dell’art. 25 del D. Lgs 165/2001 e del comma 83 dell’art. 1 della Legge 107/2015.
Come si legge nel comunicato a corredo dei dati, “sono stati rilevati dati e informazioni per rappresentare il lavoro aggiuntivo di decine di migliaia di donne e uomini che ogni anno si rendono disponibili ad assumere incarichi aggiuntivi per il funzionamento organizzativo e didattico delle loro scuole”.
L’81.9% dei docenti che hanno partecipato all’indagine è in servizio nella sua scuola da oltre 9 anni; ciò significa che si tratta di docenti che ben conoscono la loro realtà scolastica e spesso ne sono anche la memoria storica.
Alla domanda “In quale – tra le seguenti figure di sistema – hai svolto (in via esclusiva o in prevalenza) la tua attività di collaborazione?”:
Con l’introduzione del tutor per l’orientamento e del docente orientatore ai sensi del Decreto MIM 63 del 5/4/2023, tra i docenti del secondo ciclo il 73.4% ha dichiarato di non aver dato la disponibilità ad assumere l’incarico di tutor mentre il 79.3% di non aver dato la disponibilità ad assumere l’incarico di orientatore.
Se poi si chiede “Da quanti anni sei impegnato nell’attività di collaborazione?”:
Si può facilmente comprendere che abbiamo a che fare con risorse professionali che hanno acquisito negli anni una sicura esperienza nel collaborare e coadiuvare il Ds e il Dsga nella quotidiana azione organizzativo-didattico amministrativa.
Rispetto all’attività di collaborazione, il 71.9% presta la collaborazione al Ds titolare, il 14.4% con Ds reggente, il 13.7% con il Ds titolare e reggente in altra sede.
Alla domanda “Di norma, per lo svolgimento del tuo incarico, in quali aspetti hai avuto delega del Ds?”, si rilevano in ordine decrescente le seguenti percentuali:
In relazione al servizio aggiuntivo e tenuto conto delle mansioni delegate, l’aspetto economico definito in sede di contrattazione di istituto rivela un’evidente criticità.
Infatti, il 30.6% tra 1000 e 2000 Euro, il 25% dichiara di aver ricevuto un riconoscimento lordo stato compreso tra 2000 e 3000 Euro, il 18.1% tra 3000 e 4000 euro, il 15.6% tra 500 e 1000 euro, il 6.3% dichiara oltre i 4000 Euro e meno di 500 Euro per il 4.4%: ci si può rendere conto della necessità di definire l’aspetto economico anche sulla base di fasce di complessità e di carico di lavoro.
Se si chiede “Il compenso assegnato lo ritieni congruo rispetto ai carichi di lavoro e alle deleghe/responsabilità collegate all’incarico?” è per nulla o poco congruo per il 90% e per il 10% abbastanza o molto congruo.
Alla domanda “Per il riconoscimento del tuo servizio cosa proponi?”, si rilevano le seguenti proposte:
Ancodis, sulla base degli esiti del questionario e in considerazione della necessità di innovare il sistema scolastico italiano anche sul piano del suo funzionamento organizzativo e didattico, ribadisce che – a partire dal rinnovato riconoscimento della professione docente – un nuovo modello scolastico non può non fondarsi sule seguenti innovazioni:
– nuova articolazione della funzione docente con l’istituzione del middle management scolastico e conseguente diversificazione della carriera (oggi piatta, statica e certamente demotivante!);
– riconoscimento professionale di chi – oltre l’attività di docenza – svolge quella di collaborazione al Dirigente Scolastico e di figura di sistema nell’ambito gestionale ed organizzativo, del coordinamento e della progettazione didattica;
– riconoscimento contrattuale in un albo professionale nel prossimo CCNL scuola comparto Istruzione e Ricerca per il quale occorre determinare in specifiche aree di complessità profilo, accesso, attività, permanenza, trattamento economico e conseguimento di percorsi di formazione in gestione, coordinamento, controllo,
pianificazione, monitoraggio, sicurezza e progettazione didattica organizzati dal MIM;
– formale riconoscimento giuridico del Collaboratore principale (ex vicepreside) in tutte le scuole che – anche con delega di funzione – possa sostituire per brevi periodi il ds;
– distaccamento dall’attività di insegnamento del docente Collaboratore principale (ex vicepreside) individuato dal DS tra i soggetti di cui al comma 5, art. 25 del D. Lgs 165/2001.
“In un tempo di necessarie e discusse trasformazioni nella scuola italiana, non è possibile dimenticarsi di queste risorse professionali che rivendicano meritata attenzione e il diritto di piena esistenza nel sistema scolastico italiano”, fa sapere il sindacato.
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