I lettori ci scrivono

Una filastrocca sulla scuola

C’era una volta la scuola,

la scuola vera che formava, che istruiva

ed era bello andare a scuola

perché studiare era un piacere.

C’era una volta la scuola comandata da un Direttore

che molto umano era ed anche di spessore

che amava la scuola e ci teneva a formare alunni bravi e preparati.

Poi alle medie e alle superiori,

c’era il Preside, che non stava chiuso nel suo ufficio,

ma si affacciava all’uscio

per salutare professori e bidelli che non facevano struscio.

Poi venne il ’68 e la scuola cambiò volto

tra contestazioni e agitazioni prese la strada del precipizio.

E dopo la riforma Gentile, che durò tanti anni

seguirono riforme sfascia scuola.

E la programmazione si trasformò

in progettazione per poi lasciar posto

alle UDA fino all’avvento delle competenze

che inguaiarono le conoscenze.

E venne il tempo degli acronomi PTOF, NIV, RAV

tutte sigle e siglette da far lambiccare le cervella.

Il Direttore e il Preside lasciarono il posto al Dirigente

che le leggi dello Stato mutarono in agente,

che sta chiuso nelle stanze a fare solo il passacarte

in barba al contatto umano divenuta cosa rara.

E si circonda di rampanti sempre più aggressivi

che tengon conto del dio denaro, alla faccia dell’istruzione.

E poi ci son i progetti che fan aprire gli occhi ai ciechi

a suon di bigliettoni.

Continuità, accoglienza, memoria, danza, teatro,

un bel gran minestron dove chi più ne ha più ne metta.

E ad accender la tenzon ci mancava il bonus merito

per scatenar guerra tra guelfi e ghibellini,

tra le mura della scuola.

Con ragazzi indisciplinati che stress far lezione,

ma con il lavoro-correlato il docente è tutelato,

ma sovente abbandonato

al suo tragico destino.

Se l’alunno è rimproverato, in quattr’occhi

Piomba a scuola il genitor imbufalito,

che senza una ragion

le suona di brutto a calci e pugni al povero docente

che non c’entra proprio niente.

C’era una volta la scuola.

che non tornerà più.

Feste, recite, danze e balletti:

sono questi gli ingredienti della scuola del terzo millennio.

Non più grammatica, matematica,

ma solo inglese e pon per addestrare gli alunni

a diventare ragazzi e ragazze pon pon.

C’era una volta la scuola….

 

Mario Bocola

 

I lettori ci scrivono

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