Nell’ambito della filiera formativa tecnologico-professionale le regioni e gli uffici scolastici regionali possono stipulare accordi, anche con la partecipazione degli ITS Academy, delle università, delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e di altri soggetti pubblici e privati per integrare e ampliare l’offerta formativa dei percorsi sperimentali in funzione delle esigenze specifiche dei territori anche attraverso l’istituzione dei campus.
All’istituzione dei campus possono far parte oltre ai soggetti che erogano percorsi d’istruzione e formazione professionale e percorsi di IFTS:
• gli ITS Academy;
• gli istituti che erogano i percorsi sperimentali;
• le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado;
• le università;
• le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica;
• soggetti pubblici e privati.
Ferme restando le competenze delle regioni in materia d’istruzione e formazione professionale, gli accordi di partenariato possono prevedere l’adeguamento e l’ampliamento dell’offerta formativa, con riferimento alle esigenze specifiche dei territori prevedendo oltre alle discipline di base, l’acquisizione di competenze linguistiche e logico-matematiche, sempre nei limiti della quota di flessibilità didattica e organizzativa dei soggetti partecipanti alla filiera, e nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente;
Le sperimentazioni e gli accordi possono prevedere:
• l’introduzione dell’apprendimento integrato dei contenuti delle attività formative programmate oltre che nell’insegnamento della lingua straniera, anche attraverso compresenze con il conversatore di lingua straniera nell’ambito delle attività d’indirizzo senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, e ferma restando la possibilità di finanziamenti da parte di soggetti pubblici e privati.
• la promozione di accordi di partenariato, volti a definire non solo le modalità di co-progettazione per la realizzazione dell’offerta formativa, ma anche l’attuazione di percorsi per l’acquisizione di competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO) nel rispetto delle norme di sicurezza previste dalla normativa vigente e di stipula dei contratti di apprendistato;
• la valorizzazione delle opere dell’ingegno e dei prodotti oggetto, rispettivamente, di diritto d’autore e di proprietà industriale, realizzati all’interno dei percorsi formativi della filiera formativa tecnologico-professionale nonché il trasferimento tecnologico verso le imprese.
Al fine di promuovere la filiera formativa tecnologico-professionale è prevista l’istituzione di una struttura tecnica al fine di:
• promuovere le sinergie tra la filiera formativa tecnologico-professionale e il settore imprenditoriale, industriale e scientifico-tecnologico;
• migliorare e ampliare la progettazione, dei percorsi didattici al fine di formare
delle professionalità necessarie allo sviluppo del Paese e agevolare l’accesso al sistema delle imprese;
• favorire una progressiva adesione del sistema d’istruzione e formazione professionale al sistema nazionale di valutazione coordinato dall’INVALSI.
Alla struttura tecnica è preposto un coordinatore con incarico dirigenziale di livello generale, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione e del merito, individuato tra i dirigenti di ruolo del medesimo Ministero o di altre amministrazioni pubbliche. Alla struttura
è assegnato un contingente costituito: da personale in servizio presso il Ministero dell’istruzione e del merito e da un massimo di otto esperti, cui spettano compensi omnicomprensivi lordi non superiore a euro 400.000 e per un importo pro capite annuo lordo non superiore a 50.000 euro.
Presso la Struttura tecnica su nomina del Ministro dell’Istruzione opererà un Comitato di monitoraggio nazionale composto da rappresentanti del Ministero dell’istruzione e del Merito, delle regioni, delle organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative, dell’INVALSI e dall’INDIRE. Detto comitato sarà presieduto dal coordinatore della Struttura tecnica.
Il Comitato sulla base degli esiti del monitoraggio, può proporre l’aggiornamento dei profili di uscita e dei risultati di apprendimento dei percorsi sperimentali della filiera formativa tecnologico-professionale, anche in relazione ai mutamenti del sistema delle imprese e in funzione delle esigenze specifiche dei territori.
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