Nel disegno di legge proposto dal ministro dell’Istruzione Valditara per riformare gli istituti tecnici, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso anno e ora approvata alla Camera in via definitiva, si legge che la scuola deve prevedere “attività di insegnamento e di formazione”, ma anche di “addestramento”.
La parola è inserita in un passaggio dell’articolo 1 del testo del ddl, al comma 6, dove vengono elencate alcune caratteristiche che la nuova sperimentazione per i percorsi tecnici di quattro anni dovrà avere.
Tra queste c’è appunto “la stipula di contratti di prestazione d’opera per attività di insegnamento e di formazione nonché di addestramento nell’ambito delle attività laboratoriali e dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento con soggetti del sistema delle imprese e delle professioni”, e in particolare laboratori e percorsi di orientamento legati alle aziende per “addestrare” gli studenti al mondo del lavoro.
E la parola “addestrare” ha subito destato le critiche severe delle opposizioni che puntano il dito contro il ministro Giuseppe Valditara.
Accusa, fra i tanti, il vicecapogruppo M5S a Montecitorio nel suo intervento: “La parola addestrare tradisce la visione complessiva che il Governo ha del Paese. Oltre la scuola, tassello dopo tassello si vuole svuotare lo Stato e piegare i cittadini: l’abbiamo visto con l’autonomia, con il premierato si parla di dare più potere ai cittadini ma vengono trasformati in sudditi, con l’abolizione del reddito di cittadinanza si vogliono i cittadini piegati ad accettare qualunque lavoro indipendentemente dalle condizioni di quell’impiego. Con questo ddl siamo solo davanti a un altro mattone nel muro“.
Puntuale la replica del ministro che per giustificare l’uso del termine cita la Treccani: “L’enciclopedia a proposito dell’addestramento parla di preparare, istruire, impratichire è la parola corretta, evidentemente c’è un fraintendimento”.
Pronta la contro risposta di una deputata 5 Stelle: “Dovrebbe sapere che i docenti non addestrano, ma educano. La cerchi nella Treccani la parola educare. A essere addestrati sono i soldati”.
E ancora: “Con questo provvedimento la scuola viene ridotta a luogo per sfornare lavoratori, quasi dovesse sostituire i centri di addestramento professionale del passato. Noi ci opponiamo e continuiamo a credere nella scuola come luogo di formazione di persone con pensiero critico. Avete confuso la scuola con il modulo di iscrizione a Gioventù nazionale”.
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