Purtroppo, come riporta La Repubblica, la scuola di provincia che ha ispirato il film di Riccardo Milani con protagonisti Antonio Albanese e Virginia Raffaele, “Un mondo a parte“, ha chiuso proprio per mancanza di iscrizioni, problema sollevato proprio della pellicola. Solo che, in quest’ultima, i docenti protagonisti riuscivano a evitare questo triste epilogo grazie all’arrivo di studenti migranti.
Si tratta della scuola di Villetta Barrea, 600 anime in provincia dell’Aquila, nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo, un luogo incantato, intatto e protetto. Villetta — così la chiamano gli abitanti e i frequentatori affezionati — è a pochi chilometri dal paese in cui è ambientato la storia.
I bambini di Villetta, suonata l’ultima campanella, continuano a chiedere alle maestre se è tutto vero: “Mae’, ma quindi la scuola chiude?”, domanda un alunno di dieci anni, con gli occhi scuri spalancati. Fino a oggi la maestra insieme a un’altra insegnante di supporto e a due docenti di inglese e religione, aveva portato avanti la pluriclasse composta da dodici bambini, dai 6 ai 10 anni. Ma ora sono rimasti in dieci. Troppo pochi. Così, da settembre, dovranno frequentare l’istituto di un paese a 7 chilometri: Barrea.
La decisione è arrivata dopo un lungo confronto tra insegnanti e amministratori. “È stata la rinuncia più dolorosa di questi miei nove anni di mandato — spiega la sindaca, Giuseppina Colantoni — Sicuramente il periodo emotivamente più difficile da affrontare. Ma abbiamo valutato che quella della pluriclasse non poteva essere la strada giusta per educare e far crescere i nostri ragazzi. Certo, anche nella nuova scuola si formeranno delle classi con età diverse, ma ci sarà qualche bambino in più, e questo permetterà agli alunni di socializzare diversamente, e di avere un confronto più vero con gli altri”.
La pellicola racconta la storia di Michele Cortese, un maestro delle elementari, che sta per affacciarsi a una nuova vita. Dopo aver insegnato per quarant’anni nella giungla delle scuole romane, l’uomo riesce a farsi assegnare all’Istituto Cesidio Gentile detto Jurico, ovvero una scuola, sita nel Parco Nazionale d’Abruzzo, con un’unica pluriclasse di bambini che vanno dai 7 ai 10 anni. Aiutato dalla vice-preside Agnese e dagli alunni, Michele la sua iniziale inadeguatezza metropolitana e pian piano diventa uno di loro. Quando ogni cosa inizia ad andare per il verso giusto, però, giunge un’orribile notizia: a causa delle poche iscrizioni, la scuola a giugno chiuderà per sempre. È così che Michele, Agnese e i bambini inizieranno una lunga corsa contro il tempo per evitare che questa piccola realtà scolastica smetta di esistere .
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