I 157 studenti dell’istituto comprensivo di Treviso di cui tanto si è parlato in questi giorni andranno a vedere il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” il prossimo lunedì 4 novembre, nonostante l’iniziale rifiuto che tanto ha fatto scalpore. Lo riporta Il Corriere della Sera.
La pellicola, come sappiamo, narra la storia del giovane che, nel 2012, si tolse la vita 15 anni dopo essere stato vittima di cyberbullismo a causa del suo orientamento sessuale. I genitori della scuola di Treviso hanno avuto da ridire sulla proiezione della pellicola, sostenendo che la sua visione avrebbe potuto avere influssi “negativi” sui loro figli.
I docenti lo hanno visto preventivamente ieri pomeriggio, 30 ottobre. “I genitori in quell’occasione hanno parlato coi docenti chiedendo informazioni sul film e sul fatto che i professori lo avessero già visto – spiega la preside – lo spostamento di data nasce da lì, dall’opportunità di fare un passaggio preventivo. Forse si sono capiti male con i referenti del cinema, non avevamo intenzione di disdire totalmente ma di fare un passaggio prima noi, vista la richiesta dei genitori”.
“La perplessità dei genitori c’era – aggiunge – ma si fidano della scuola, hanno quindi chiesto ai docenti di vagliare personalmente il progetto didattico per quell’occasione. Così è stato fatto. Mi sembrano tutte posizioni legittime”. “Se non lo proietteranno le scuole, lo farà il Comune”, aveva detto il sindaco di Treviso Mario Conte, augurandosi il dietrofront dei dirigenti e dei genitori contrari alla visione del film da parte dei ragazzi. A quanto pare non sarà più necessario.
Del delicato tema del bullismo, legato ai recenti fatti di cronaca e alla proiezione del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” abbiamo parlato nel corso della diretta della Tecnica della Scuola di ieri, mercoledì 30 ottobre, alle ore 16,00. Ospiti la docente e scrittrice Stefania Auci, il direttore del portale Skuola.net Daniele Grassucci e il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani.
Ecco perché sarebbe giusto vedere il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa“ secondo la scrittrice Stefania Auci: “I film e i video arrivano in maniera più diretta rispetto alle parole. Risulta fondamentale fare arrivare i ragazzini preparati. Magari i ragazzini che hanno fischiato non avevano avuto contezza della storia. Il disagio va smontato, va spiegato, va fatto capire che se c’è una differente inclinazione da parte di un compagno va rispettata e non dileggiata. Ma è un lavoro lungo, io per quello che vedo la vedo difficile”, ha concluso.
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