Domani, 7 novembre, esce nelle sale italiane il film “Eterno visionario“, che racconta la vita dello scrittore e drammaturgo premio Nobel Luigi Pirandello, interpretato da Fabrizio Bentivoglio. Quest’ultimo ha lanciato un messaggio ai microfoni di Tgr Sicilia.
“Ci auguriamo che possa valere per gli studenti, i ragazzi, quelli che lo stanno studiando adesso. A scuola mettono davanti le opere e sulla vita soprassiedono”, queste le sue parole, sperando di colmare un vuoto grazie alla pellicola.
“Conosciamo il grande letterato premio Nobel, ma non sappiamo nulla della sua famiglia, dei suoi figli”, ha aggiunto il regista e sceneggiatore del film, il celebre Michele Placido.
Queste parole sono utili per fare una riflessione: conosciamo davvero i personaggi che studiamo a scuola, nelle loro sfaccettature? Nel caso di poeti e letterati, effettivamente, soprattutto nel caso in cui nei loro scritti parlano della loro individualità, conoscere anche la loro vita privata è praticamente essenziale.
Ma è davvero fattibile per le docenti di letteratura? Soprattutto in classi pollaio con molti alunni e con molti autori da trattare nel corso dell’anno scolastico? Meglio concentrarsi sulle opere in modo da avere un quadro generale sul periodo dal punto di vista letterario senza perdere troppo tempo nelle faccende personali degli uomini che lo hanno “popolato”? Qual è il giusto equilibrio?
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