La questione dei finanziamenti alle scuole sta ormai diventando esplosiva.
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Finanziamenti alle scuole: appello dell’Anp al Presidente Napolitano
A protestare per i tagli sulle risorse umane e finanziarie, non sono più solamente i sindacati e le associazioni, ma persino gli assessori regionali.
Sta facendo rumore, per esempio, la secca presa di posizione dell’Assessore all’Istruzione della Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, che nei giorni scorsi ha scritto al Ministro della pubblica istruzione per fare presenti il ”disagio e la preoccupazione dei lavoratori della scuola e dei genitori per le gravi carenze finanziarie e i rischi, ad esse collegati, di riduzione del personale, docente e non docente, nelle scuole toscane”.
Paradossale la presa di posizione dei partiti della maggioranza nel corso degli incontri svoltisi il 19 maggio con i rappresentanti del movimento di Retescuole che, a Milano, hanno “occupato” simbolicamente e pacificamente le sedi degli stessi partiti.
“Agli e alle elette in Parlamento e al Senato, ai e alle dirigenti delle federazioni che ci hanno ascoltato – rende noto il Movimento – abbiamo esposto lo stato di profonda crisi in cui versa la scuola pubblica statale e abbiamo chiesto loro di farsene interpreti nei confronti dei propri gruppi parlamentari e del Governo. In generale la risposta è stata positiva e la condivisione è stata ampia”.
Strana risposta, dal momento che i “tagli” ulle risorse sono esattamente quelli previsti dalla legge finanziaria approvata senza tentennamenti da una maggioranza assolutamente compatta.
Altra iniziativa di rilievo è stata assunta dall’Associazione nazionale presidi che ha deciso addirittura di acquistare un ampio spazio pubblicitario su un grande quotidiano nazionale per rendere pubblica un appello indirizzato al Presidente Napolitano.
“La legge finanziaria per il 2007 – si legge in apertura di appello – ha cambiato le regole per i finanziamenti alle scuole, facendoli opportunamente confluire in un’unica assegnazione, con cui coprire tutte le necessità”.
“Nel far questo – prosegue l’appello – ha però omesso di fissare l’entità delle risorse ad un livello corrispondente alle esigenze effettive, ponendo così le premesse per gravissime difficoltà di funzionamento”.
L’Anp sottolinea come il fabbisogno corrente sia stato sottostimato ma anche che non ci si sia minimamente preoccupati di prevedere risorse per la copertura dei debiti pregressi.
Su questo punto, a dire il vero, il ministro Fioroni aveva già dato una risposta in Parlamento qualche settimana fa spiegando che gli uffici del Ministero e le stesse direzioni regionali non avevano rappresentato il problema nelle sue esatte dimensioni.
Ormai, rimarca ancora l’Anp, la “sofferenza finanziaria delle scuole è valutabile ad oggi in quasi un miliardo di euro, un fardello insostenibile, sotto cui l’esercizio del
diritto all’istruzione rischia di finire schiacciato”.
Secondo l’ANP, quindi non resta che rivolgersi al Presidente della Repubblica, nella certezza che egli “si farà interprete di questo appello e porrà in atto tutte le iniziative che la Sua alta carica Le consente, per far sì che la scuola di tutti continui ad essere sede di formazione e strumento di sviluppo per il nostro Paese”.