Nel corso dell’ultima seduta della Commissione Cultura della Camera tutti i temi principali dell’agenda di queste settimane sono stati passati in rassegna.
A cominciare dalla questione delle risorse finanziarie per le istituzioni scolastiche sulla quale il sottosegretario Pizza ha dovuto rispondere all’ennesima interrogazione (questa volta dell’on. Manuela Ghizzoni del PD).
In buona sostanza il Governo ha risposto ciò che già si sapeva e cioè che le risorse sono quelle che sono (poche, anzi pochissime); il sottosegretario ha però fornito una notizia che è tutta da decifrare: “a seguito del monitoraggio effettuato per le spese riferite alle supplenze brevi e saltuarie del periodo 1° settembre – 31 dicembre 2008, nel mese di marzo è stata messa a disposizione delle scuole la relativa assegnazione finanziaria”. Volendo forse dire che il Ministero dell’Economia ha dato il via libera alla spesa (non ci risulta infatti che, almeno per ora, i soldi siano materialmente arrivati alle scuole).
Per il resto (e soprattutto per le spese di funzionamento del 2009), il Governo si è limitato a chiarire che “sono allo studio misure adeguate” per risolvere il problema.
Il sottosegretario Pizza non ha comunque perso l’occasione per ricordare che la grave situazione finanziaria delle scuole è dovuta agli effetti della “clausola di salvaguardia”: “In base a questa norma – ha sottolineato Pizza – si sarebbe dovuto procedere ad una razionalizzazione del personale della scuola; ciò non è avvenuto e il risultato è stato un taglio di 560 milioni di euro degli stanziamenti relativi alle spese di funzionamento delle scuole statali con un impoverimento del servizio scolastico agli studenti”.
Non è mancata anche una discussione in materia di organici, a seguito di una interrogazione della leghista Goisis che però si è dichiarata pienamente soddisfatta dei chiarimenti ricevuti (il sottosegretario ha ripetuto ciò che il ministro sta sostenendo da tempo e cioè che il tempo scuola richiesto dai genitori potrà essere adeguatamente assicurato grazie ai posti assegnati alle singole Regioni.
Di notevole interesse anche una interrogazione sui criteri di iscrizione dei bambini alla scuola dell’infanzia: il deputato Nicola Molteni lamentava che in una scuola dela provincia di Como il consiglio di circolo avesse deliberato di dare la precedenza – in caso di liste di attesa – ai bambini stranieri arrivati in Italia nei sei mesi precedenti il termine di chiusura delle iscrizioni.
Nel rispondere all’interrogazione il Governo ha fatto proprie le spiegazioni fornite dall’Ufficio scolastico regionale che ha segnalato come “il consiglio d’istituto abbia inteso privilegiare, con propria decisione, situazioni meritevoli di attenzione particolare in un territorio difficile e complesso come quello di San Fedele Intelvi e dei comuni viciniori, dove è in atto un forte processo immigratorio”.
In altre parole: nessuno, nemmeno il Parlamento, può censurare una decisione di un organo collegiale della scuola ove questa venga assunta su una materia di propria competenza e senza “violazioni di disposizioni di legge o travisamenti della normativa vigente”.
In altre parole: nessuno, nemmeno il Parlamento, può censurare una decisione di un organo collegiale della scuola ove questa venga assunta su una materia di propria competenza e senza “violazioni di disposizioni di legge o travisamenti della normativa vigente”.