Le risorse, relative alla legge n. 440/1997, vengono assegnate alle Direzioni generali degli Uffici scolastici regionali (o alle Sovrintendenze scolastiche competenti, come nel caso delle Province autonome di Bolzano e Trento) in misura proporzionale al numero degli alunni frequentanti le istituzioni scolastiche. Per l’esercizio finanziario 2006, in particolare, 6.600.000 euro vengono ripartiti alle scuole sulla base di progetti relativi alla educazione motoria e sportiva.
Nella nota ministeriale prot. 5090 del 13 ottobre scorso si fa esplicito riferimento al collegamento delle scienze motorie e sportivecon le diverse aree disciplinari ed il complesso delle attività educative.
Ancora maggiore rilievo viene dato ai Giochi sportivi studenteschi nelle scuole di primo e di secondo grado, in quanto si chiede di allargare la base di partecipazione degli alunni, possibilmente anche di quelli meno abili, scoprendo e valorizzando le competenze personali di ciascuno – compresi gli alunni con handicap – per “fare sport tutti, fare sport di più”. In questo senso, si ritiene opportuno dare particolare impulso alle attività organizzate soprattutto a livello di istituto e territoriale.
Per il riordino dei Giochi sportivi studenteschi e per valorizzare il lavoro svolto dall’insegnante di scienze motorie all’interno della scuola e quello dei coordinatori di educazione fisica, il Ministero intende individuare, attraverso un apposito tavolo tecnico, nuove e più opportune strategie per una incentivazione della partecipazione studentesca alla pratica sportiva.
L’allegato 1 alla suddetta nota ministeriale è un documento tecnico relativo all’organizzazione e allo svolgimento dei Giochi sportivi studenteschi, che, promossi ed organizzati dal Ministero della Pubblica Istruzione in collaborazione con il Coni (Comitato olimpico nazionale italiano), le Regioni e gli enti locali, sono riservati agli alunni che frequentano le scuole di istruzione secondaria di primo e di secondo grado.
Ma, naturalmente, non si trascura la scuola primaria, per la quale si prevede un potenziamento delle attività motorie. Infatti, dal corrente anno scolastico il Ministero avvierà iniziative sperimentali affinché le scuole primarie possano utilizzare un servizio di consulenza e di collaborazione (per complessive 100 ore annuali) per interventi di supporto all’educazione motoria e sportiva. Questi interventi si sostanzieranno nell’assistenza organizzativa alla programmazione curricolare, in attività di insegnamento in compresenza con il docente titolare e nel consolidamento dei rapporti con settori del mondo sportivo presenti nel territorio, attraverso proposte operative finalizzate alla promozione della scuola come prioritario centro di aggregazione culturale, sociale e civile.
Per gli insegnanti di educazione fisica impegnati in queste iniziative, saranno previste iniziative specifiche di formazione.
I circoli didattici e le scuole primarie degli istituti comprensivi interessati sono invitati a presentare eventuali progetti, che in una prima fase verranno valutati dai rispettivi Uffici provinciali di educazione fisica degli Usp. Successivamente, spetterà al Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, sentita la Conferenza regionale dei coordinatori di educazione fisica e sportiva, approvare definitivamente i progetti e determinare l’assegnazione delle risorse.
Tra febbraio e maggio del prossimo anno, il Ministero, inoltre, promuoverà progetti sperimentali di attività motorie e sportive nelle scuole primarie e secondarie di primo grado delle città dove si registra un’alta dispersione scolastica connessa a fenomeni di criminalità giovanile e disagio sociale.
Le province e le aree metropolitane interessate (definite dal Contratto nazionale del comparto Scuola sottoscritto nel 1999) sono elencate nell’allegato 3 alla nota del 13 ottobre scorso.
I progetti messi a punto dalle istituzioni scolastiche o dalle reti di scuole interessate potranno essere attuati tenendo conto delle risorse di bilancio (900.000 euro) specificatamente destinate a questo scopo, che saranno rese disponibili da un apposito piano di riparto finanziario che sarà successivamente comunicato.
Questi progetti dovranno fare riferimento a “figure positive” che possono rappresentare modelli educativi significativi per bambini e adolescenti. Nella suddetta nota si precisa che “le attività progettuali, da collocare anche oltre il tempo scuola obbligatorio, in modo da creare un’opportunità per tenere aperte in quelle aree le scuole anche di pomeriggio, vanno realizzate in collaborazione con le strutture esistenti nel territorio, con associazioni e società sportive, oratori parrocchiali, consulte studentesche provinciali e con le scuole individuate quali Centri di aggregazione sociale e culturale per gli studenti”.
Sono “da privilegiare le occasioni di aggregazione che, in una dimensione interdisciplinare, sappiano coniugare le attività motorie e sportive agli altri contenuti dell’insegnamento, alla musica, alla danza, al cinema, al teatro”.
Nel firmare la nota del 13 ottobre, definita “direttiva sullo sport nella scuola”, il ministro Giuseppe Fioroni ha sottolineato come la pratica sportiva è soprattutto uno strumento efficace per sviluppare nei giovani un corretto equilibrio psico-fisico, garantire un miglioramento della qualità della vita e favorire anche l’inclusione sociale.
Ma sul provvedimento i sindacati hanno espresso contrarietà e dissenso, sottolineando di non condividere “aspetti di merito e di metodo”. In una lettera unitaria inviata al ministro Fioroni, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal innanzitutto contestano “il mancato rispetto delle relazioni sindacali” ricordando che nei primi giorni di ottobre avevano “sollecitato la Direzione generale per lo studente per attivare il confronto e pervenire ad una definizione della materia, purtroppo senza alcun riscontro”.
Ma sul provvedimento i sindacati hanno espresso contrarietà e dissenso, sottolineando di non condividere “aspetti di merito e di metodo”. In una lettera unitaria inviata al ministro Fioroni, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal innanzitutto contestano “il mancato rispetto delle relazioni sindacali” ricordando che nei primi giorni di ottobre avevano “sollecitato la Direzione generale per lo studente per attivare il confronto e pervenire ad una definizione della materia, purtroppo senza alcun riscontro”.
Successivamente, il 7 novembre si è tenuto un incontro tra Amministrazione e sindacati, i quali hanno giudicato il confronto “per ora soddisfacente”.
In particolare Flc Cgil parla di “confronto ampio sulla materia”, certamente utile “per evidenziare una serie di criticità che dovranno trovare risposte a partire da una verifica complessiva delle risorse finanziarie che il consigliere del Ministro ha promesso di effettuare insieme ad un monitoraggio delle attività effettuate in questo campo, promesse ma mai portate a termine dalla Direzione competente”.
Il confronto, peraltro, proseguirà la prossima settimana, “perché – prosegue il comunicato della Flc Cgil – dovrà seguire una nota di precisazione e linee guida del Ministro sulle attività progettuali da promuovere nelle scuole”.