Letizia Moratti si dichiara soddisfatta dopo l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del disegno di legge Finanziara 2005, in quanto "il Governo è concorde nel ritenere la scuola, l’università e la ricerca come priorità per il rilancio e la valorizzazione del capitale umano e per lo sviluppo del Paese".
Il Ministro fa notare che "in particolare, per la scuola è previsto, oltre all’incremento del 2% della spesa stabilito per tutte le amministrazioni, un ulteriore finanziamento di 110 milioni di euro da destinare alla prosecuzione del Piano programmatico".
Partendo da queste cifre, il ministro Moratti fissa alcuni obiettivi da raggiungere nel 2005: innalzamento di un altro anno dell’obbligo scolastico, portandolo a undici anni complessivi, nella prospettiva del raggiungimento dei dodici anni previsti dalla riforma; iniziative di orientamento e di lotta alla dispersione scolastica, in modo da garantire a tutti i ragazzi il pieno successo formativo; iniziative di formazione dei docenti e del personale Ata, anche in attuazione della riforma; generalizzazione della scuola dell’infanzia e degli anticipi in modo da garantire progressivamente di soddisfare le richieste in costante aumento.
Si spera che stavolta i conti tornino, valutando per tempo la reale copertura finanziaria disponibile per la realizzazione dei provvedimenti contenuti nei vari decreti attuativi, evitando magari di innescare accesi scontri per vicende come quella dell’introduzione della figura del tutor, quando poi a conti fatti i docenti che dovrebbero svolgere la suddetta funzione verrebbero retribuiti con una decina di euro lorde in più, mensilmente, nella busta paga!
Commentando gli interventi della prossima Finanziaria inerenti la scuola, il Ministro dell’Istruzione, inoltre, ha sottolineato come "per far fronte al problema del caro-libri, particolarmente sentito dalle famiglie, si prevede una sperimentazione per introdurre nelle scuole, accanto ai tradizionali testi cartacei, testi da scaricare da internet".
Dei testi "on line" si pagheranno i diritti d’autore e i costi dell’editing elettronico. Per i libri di testo, anche quelli tradizionali, si prospetta una realizzazione in fascicoli o in sezioni tematiche corrispondenti a unità di apprendimento, con possibilità di successivi aggiornamenti. Ciò consentirà di alleggerire gli zaini degli studenti. Per contrastare il problema del peso, spesso eccessivo (soprattutto per gli alunni più piccoli), dei volumi che i ragazzi devono portare negli zainetti, i dirigenti scolastici ed i docenti dovranno organizzarsi in modo da consentire la possibilità di conservare presso la scuola i testi ed altro materiale utilizzato dagli studenti. A tal fine occorrono spazi e arredi adeguati, di cui non tutte le scuole attualmente dispongono. La preoccupazione dei dirigenti scolastici è che gli eventuali costi vengano "scaricati" sulle scuole.
Per altri motivi, preoccupazione esprimono anche gli editori, che si lamentano innanzitutto per non essere stati consultati. Il presidente dell’Associazione Italiana Editori, Federico Motta, afferma che "è pura demagogia far credere a studenti, docenti e famiglie che l’assemblaggio disordinato di pezzi di libri scaricati migliori l’apprendimento, cosi come diffondere la convinzione che l’uso più appropriato delle nuove tecnologie consista nello scaricare testi e non nella valorizzazione delle loro potenzialità interattive".
Motta ritiene che "l’intenzione vera del Governo sembra essere quella di indirizzare il presunto risparmio sui libri di testo verso l’acquisto in computer, stampanti e altro, supportati anche da incentivi governativi".
In effetti, il libro "on line" potrebbe anche essere stampato a scuola, ma è evidente che se l’operazione verrà affidata direttamente agli studenti ed alle famiglie sarà necessario avere a casa computer e stampante.
Sui testi in fascicoli, dall’Associazione Italiana Editori fanno notare che il costo è maggiorato rispetto al tradizionale "volume unico" e che le precedenti sperimentazioni hanno raccolto un consenso, in termini di scelta, decisamente modesto da parte dei docenti.
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