La legge finanziaria adesso c’è e finalmente se ne può parlare senza correre il rischio di essere smentiti.
Nella giornata del 1° ottobre la legge è stata presentata dal ministro Moratti alle organizzazioni sindacali; in sostanza i contenuti sono quelli che già avevamo anticipato: rientro nelle proprie sedi di tutto il personale ora in servizio presso i distretti scolastici, cattedre a 18 ore, tetto massimo regionale per i posti di sostegno istituiti in deroga al rapporto di 1:138.
Sulla questione della riduzione del personale Ata, alla fine l’ha spuntata il ministro Tremonti che ha chiesto (e ottenuto) un taglio degli organici pari al 6% in tre anni (il Miur proponeva un taglio del 3%) ben al di sotto, comunque, del 20% di cui si vociferava qualche giorno addietro.
Una novità importante riguarda la possibilità per le scuole di stipulare contratti con ditte specializzate per la pulizia delle scuole; in pratica sarà possibile ricorrere a ditte esterne anziché assumere bidelli: lo Stato assegnerà alle scuole le risorse necessarie, ma con questo meccanismo si conta di risparmiare parecchi quattrini.
Nonostante che la manovra sia molto più morbida di quanto si prevedeva, tutte le organizzazioni sindacali hanno confermato il proprio giudizio negativo con conseguenti azioni di protesta.
"Queste scelte finanziarie – dichiara Enrico Panini, segretario nazionale di Cgilscuola – sono il logico sviluppo del disegno di legge di (contro)riforma della scuola che produrrà, se approvato, l’abbassamento del livello di istruzione nel Paese; un forte sviluppo del sistema privato; la riduzione – unico caso al mondo – della durata dell’obbligo scolastico".
"Una scuola di qualità – commenta Fedele Ricciato, segretario dello Snals – non può essere realizzata senza che siano stanziate adeguate risorse per il rinnovo del contratto, l’adeguamento delle retribuzioni alle nuove responsabilità e agli aumentati impegni, la piena valorizzazione delle professionalità, la stabilità del rapporto di lavoro, l’indifferibile riforma degli ordinamenti, l’efficienza dei servizi e la sicurezza nelle scuole. Resta quindi confermato lo sciopero di tutto il personale della scuola di ogni ordine e grado per l’intera giornata di lunedì 14 ottobre 2002".
E sulla data del 14 ottobre resta ferma anche la Cisl, nonostante un appello all’unità lanciato da Cgilscuola.
"Anche se l’impianto complessivo dell’articolato sulla scuola risulta modificato rispetto alle anticipazioni riportate dalla stampa nei giorni scorsi – dichiara Daniela Colturani – resta la gravità di scelte finalizzate al mero risparmio e prive di una qualsiasi visione strategica sul sistema scuola".
Intanto nello stesso incontro del 1° ottobre il Ministro ha annunciato che proprio nella stessa mattinata il Governo aveva inviato all’Aran l’atto di indirizzo che dovrebbe dare avvio alla trattativa per il contratto del personale della scuola.
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