L’articolo 2 del decreto legge in materia di bilancio approvato nei giorni scorsi dal Governo reca il titolo “Riduzione e flessibilità negli stanziamenti di bilancio”; leggendolo con attenzione si scopre che il già magro bilancio del Ministero dell’Istruzione verrà ridotto nei prossimi 3 anni di altri 310 milioni, poco più di 100milioni per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013.
Il 1° comma dell’articolo 2 prevede infatti che le spese previste per alcune voci del bilancio del Ministero dell’Istruzione potranno essere rimodulate (termine “morbido” per significare che saranno ridotte).
L’allegato 1 del decreto indica con precisione le voci oggetto di riduzione
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2011
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2012
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2013
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Italia in Europa e nel mondo
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678
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679
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679
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Ricerca e innovazione
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2.707
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3.211
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1.211
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Istruzione scolastica
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55.295
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55.295
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55.238
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Istruzione universitaria
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23.958
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23.951
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23.951
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Servizi generali
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481
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492
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378
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Fondi da ripartire
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21.127
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21.127
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22.297
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Totale
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104.246
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104.755
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103.754
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A questi importi vanno sommati altri 9milioni di euro all’anno riguardanti sempre il settore dell’istruzione cancellati dal bilancio del Ministero dell’Economia (si tratta dei fondi gestiti direttamente dal Mef per il pagamento delle supplenze a carico delle Direzioni provinciali del Tesoro).
Una norma del decreto (si tratta precisamente del comma 14 dell’articolo 8) prevede invece che le risorse derivanti dalle riduzioni di organico del personale docente e Ata, legate alla applicazione dell’articolo 64 della legge 133, restano assegnate al settore scolastico.
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