Perché nonostante siamo nell’era della digitalizzazione e della dematerializzazione, dobbiamo ancora scrivere quintali o meglio tonnellate di carta per certificare le competenze raggiunte o meno da un alunno, giudizi infiniti ritoccati all’ultimo istante per far quadrare i conti sulla promozione “certa” contro una bocciatura “impossibile”?
Sic stantibus rebus e per risparmiare ai docenti l’immane fatica di scrivere tante parole che restano scritte solo sulla carta stampata, sarebbe meglio risparmiare tanti fogli ed essere sintetici ed obiettivi nella valutazione degli alunni.
In caso di non ammissione sono più le carte che si devono compilare per “giustificare” la non ammissione alla classe successiva che non quelle per la promozione, in quanto i docenti devono rendicontare il che, il come, il quanto e il perché del determinato alunno non ha raggiunto a fine anno scolastico gli obiettivi che erano stati prefissati a settembre.
Mario Bocola
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