Secondo le considerazioni del genitore che scrive al Corriere, dopo cinquant’anni i risultati ottenuti dall’implementazione della scuola Media unica non sembrano essere così buoni.
Le medie sono diventate l’anello debole del sistema educativo italiano. A 15 anni sei ragazzi su dieci non sanno da che cosa dipende l’alternarsi del giorno e della notte. Secondo uno studio della Fondazione Agnelli, pubblicato due anni fa da Laterza, i risultati dei test di matematica tra la quarta elementare e la seconda media segnano un abbassamento dei punteggi del 23 per cento.
Insomma, la scuola media, grande invenzione italiana, sembra essersi arenata. Come può essere cambiata?
E il genitore propone di impartire l’istruzione statale e paritaria obbligatoria fino a 16 anni, poi, come accade non nei paesi scandinavi, ma nella mediterranea Spagna , si dovrebbero aprire i due percorsi quello della formazione professionale propedeutico all’ingresso nel mondo del lavoro, quello dei licei , propedeutico all’accesso all’università.
Tuttavia, appare opportuno ricordare, che già Luigi Berlinguer, con la sua proposta di riforma della scuola, poi modificata da Letizia Moratti e infine “riordinata” da Maria Stella Gelmini, prevedeva proprio un biennio comune, a conclusione della scuola media, obbligatorio per tutti e all’interno del quale si incominciavano a profilare i percorsi successivi di specializzazione, uno appunto propedeutico all’istruzione professionale e l’altro liceale.
I motivi del suo accantonamento sono per lo più noti, e sarebbe lungo ricordarli, mentre si interruppe un percorso che avrebbe potuto dare migliori prospettive all’istruzione e ai giovani