L’Unione degli Universitari e Federconsumatori ha realizzato uno studio, la cui sintesi è stata pubblicata dal portale Skuola.net, secondo la quale uno studente che vuole frequentare attivamente l’università deve sborsare più di 9mila euro se è in sede, oltre 10mila se è pendolare e addirittura fino a 17mila se è un fuorisede.
Secondo l’UDU, in due anni i costi medi per tasse, alloggio, pasti, trasporti, materiale didattico, salute e attività culturali e ricreative avrebbero avuto un incremento di circa 5mila euro. Un carico che solo in parte le politiche per il diritto allo studio riescono a compensare.
Una delle voci di bilancio principali è ovviamente quella delle
Tasse di iscrizione sarebbe una delle voci principale, il loro importo medio pro capite, nel 2022, è stato di quasi mille euro a studente, più precisamente 930 euro. E se si esamina solo la fascia dei “paganti”, escludendo quindi gli esonerati, il valore si alza a 1.463 euro, con le università del Nord Italia generalmente più “esigenti” di quelle del Sud. E per gli studenti della fascia di reddito più alta, le cifre diventano esagerate: in Lombardia, dove il report registra le quote più ingenti, si può arrivare a spendere fino a 3.900 euro.
Per chi invece è fuori sede e ha bisogno di un alloggio, secondo l’indagine “Emergenza fuorisede” elaborata dall’UDU in collaborazione con CGIL e SUNIA, per l’affitto bisogna prevedere di media 350 euro al mese, a cui aggiungere 80 euro circa al mese per spese condominiali e bollette.
In città come Roma, Bologna o Milano, si stima una spesa abitativa dai 500 euro ai 645 (affitto + spese) mentre in città meno inflazionate come Palermo o Teramo, i prezzi scendono fino ad arrivare a circa 250 euro complessivi.
Per il vitto invece, alla mensa universitaria se non si è beneficiari di borsa di studio o non si rientra in agevolazioni, per un pasto a prezzo pieno si dovrà pagare dai circa 5,50 euro ai quasi 7,50 euro.
Stangata anche per chi si cucina a casa: il report calcola che solo per le derrate alimentari si devono sborsare circa 330,43 euro per chi vive al Settentrione, e 223,53 euro per chi vive nel Mezzogiorno, con il Centro che si pone come via di mezzo, con 290,53 euro.
Proibito mangiare al ristorante dove il conto totale oscilla mediamente tra i circa 266 euro (al Sud) ai circa 352 euro (al Nord). Se, a questo, aggiungiamo la colazione più o meno ogni mattina per un intero anno accademico, una merendina ogni tanto e una degli aperitivi, è facile raggiungere cifre a tre zeri.
Relativamente al trasporto urbano, l’analisi UDU fa notare che praticamente in tutte le città analizzate sono previste tariffe agevolate per gli studenti. Il costo medio per muoversi è di circa 12 euro mensili e di 130 euro annuali.
Se invece ci si sposta fra Regioni le cose cambiano perché il prezzo può variare a seconda del luogo di residenza, rendendo molto costosi gli spostamenti per i pendolari. Circa 5 ritorni annuali possono costare circa 600 euro all’anno a livello nazionale: 700 euro nel Nord Italia, 600 euro nel Centro, 300 euro nel Sud.
Costi aumentati anche per il materiale necessario per studiare il cui prezzo tuttavia oscilla a seconda della facoltà: per Medicina, per i soli libri di testo, si dovranno considerare ogni anno ben 1.930 euro, mentre per Matematica potrebbero bastare solo 289 euro. In media, se valutiamo anche l’acquisto di strumenti informatici, la spesa annua per il materiale didattico è stimata in quasi 1600 euro, circa 133 euro al mese.
A tutto questo va poi sommato il costo medio per eventuali attività culturali, che a livello nazionale può arrivare mediamente 874 euro l’anno, circa 73 euro mensili. Oppure i costi per le attività sportive per il benessere personale, che richiedono un sacrificio economico di circa 931 euro l’anno, 77,58 euro al mese.
Gratis non per tutti il medico di base non si paga. Su un campione di 18 città universitarie analizzate, solo 4 hanno la possibilità̀ di accedere gratuitamente a questo servizio per chi proviene da fuori regione. Per gli altri, invece, si dovrà preventivare una spesa annua che va dai 540 euro ai 403 euro circa.
Per il sostegno psicologico uno specialista una volta a settimana può costare anche i 1700 euro l’anno.
“I costi per sostenere gli studi, dalle superiori di primo grado in poi – aggiungono da Federconsumatori – hanno raggiunto livelli insostenibili nel nostro Paese e crescono di anno in anno. Questo non fa altro che accrescere le disparitàtra chi può permettersi di mantenere un figlio fino al livello più alto di istruzione e chi, invece, non può sostenerne i costi. Di fronte a questa tendenza allarmante la risposta del Governo è insufficiente: mancano investimenti per la ricerca, per le borse di studio, manca soprattutto una visione globale e lungimirante per sostenere il futuro del Paese”.
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