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Fino a 7 anni e mezzo di carcere per i genitori violenti coi prof a scuola

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Tanto tuonò finché piovve e questa volta, secondo quanto riporta il Messaggero, sono arrivate gli inasprimenti delle pene per chi aggredisce un docente a scuola nel pieno esercizio delle sue funzioni.  

Sarebbero previsti fino a 7 anni e mezzo di reclusione per i genitori che aggrediscono i docenti e un aggravante sarebbe contemplato pure per gli alunni con più di 14 anni. 

La norma, contenuta nella proposta di legge avanzata dall’onorevole della Lega Rossano Sasso e approvata ieri alla Camera, punta a difendere i docenti, i presidi e i bidelli troppo spesso oggetto di intimidazioni e aggressioni, sia fisiche sia verbali, da parte degli studenti ma anche dei genitori o parenti. 

Ieri dunque sarebbe iniziato l’iter parlamentare per la proposta di legge per la tutela della sicurezza del personale scolastico e le modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale. 

Il deputato Sasso, scrive Il Messaggero, che ha presentato il testo, nella sua proposta prevede un doppio intervento: uno preventivo e l’altro repressivo.
Ha spiegato Sasso: “Si tratta di aggravare le pene per il reato di violenza, minaccia e oltraggio al personale scolastico in quanto pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni per tutelare la libertà di insegnamento e per restituire agli insegnanti un ruolo di primo piano nella vita della società. Si va a punire fatti che accadono all’interno della scuola, in quanto luogo di formazione e di educazione e per la presenza di minori”.

Si interverrebbe quindi, come spiega il quotidiano, sull’articolo 61, prevedendo l’aggravante anche per chi aggredisce un docente, un preside o un collaboratore scolastico, e per modificare gli articoli 336 e 341 bis del codice penale, per l’oltraggio, la violenza e minaccia a pubblico ufficiale, per cui “la pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso dal genitore esercente la responsabilità genitoriale o dal tutore dell’alunno”.

Dunque, secondo quanto viene spiegato, la pena, fino a un massimo di 5 anni di reclusione, viene portata a 7 anni e mezzo nel caso in cui la persona aggredita faccia parte del personale scolastico e l’aggressore sia un genitore di un alunno oppure un ragazzo dai 14 ani in su. 

Nella legge sarebbe prevista anche l’istituzione della “Giornata nazionale contro la violenza sul personale scolastico” e dell’ “Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico”, composto dai rappresentanti dei ministeri dell’interno, della giustizia e del lavoro e delle politiche sociali, delle regioni, delle organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale e di un rappresentante dell’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. 

L’Osservatorio avrà il compito di raccogliere le segnalazioni di aggressioni ma anche le eventuali situazioni di rischio, dovrà vigilare sull’attuazione di attività per sensibilizzare i ragazzi al rispetto delle norme ma anche per promuovere corsi di formazione per il personale scolastico.