Da poco meno di due settimane si è insediato il nuovo ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti.
In un’intervista al Corriere della Sera, in concomitanza con la cerimonia ufficiale di inizio dell’anno scolastico, Fioramonti fa il punto sull’attualità scolastica: “Tre miliardi per scuola e università, sono il nucleo dello sviluppo economico del nostro Paese. Con il miliardo per l’Università penso a più concorsi per ricercatori e a più finanziamenti per i Prin, i piani per la ricerca di base”.
100 euro al mese per i prof – “Vorrei nella prossima legge di bilancio provare a mettere ordine alle emergenze. E’ necessario dare un riconoscimento agli insegnanti. Penso ad un aumento mensile a tre cifre, cento euro. Con questo investiremmo più della metà dei due miliardi. […] La scuola non è un ufficio postale e funziona grazie al lavoro anche volontario che fanno molti insegnanti per passione e perché sanno che la loro è una missione sociale. Non credo che un aumento di stipendio come premio funzioni”.
Precari – “Martedì incontrerò i sindacati: bisogna mettere mano al decreto “salva-precari”. I 55 mila posti dei concorsi saranno divisi a metà tra precari e neo laureati. Inserirò elementi di selettività, così come per i Pas (percorsi abilitanti speciali). L’anzianità sarà valutata molto, ma ci deve essere una selettività appropriata”.
Per “incoraggiare gli insegnanti che vogliono a fare di più”, Fioramonti ha le idee chiare: “Non credo che un aumento di stipendio come premio funzioni”, come dimostra con un esempio sui donatori del sangue.
“Molti lo fanno perché ritengono che sia una funzione sociale. Quando si paga chi dona il sangue, diminuisce il numero dei donatori. Per questo penso a riconoscimenti, premi, apprezzamenti da parte dei genitori, della comunità che riconosca il loro fondamentale ruolo. Lo stesso vale per i presidi: no ad atteggiamenti punitivi”.
Da qui il nuovo annuncio: “Il governo precedente voleva che timbrassero il cartellino, noi aboliremo questa norma”.
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