Il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha parlato a Radio Capital, all’indomani del primo incontro con le organizzazioni sindacali: “Credo che il governo reggerà. Si parlava di scissione PD da un po’ di tempo, se si va in una direzione di potenziamento della maggioranza, come dice Renzi, sarà anche meglio”.
“Abbiamo il personale meno pagato d’Europa. Voglio partire da lì. E dare strutture che possano mettere tutti in condizione di lavorare al meglio. Ho parlato di un aumento stipendiale importante, stiamo ragionando in questi giorni. Spetterà al percorso di legge di bilancio stabilire quanto e come, ma si va verso i 100 euro. Aumento per docenti di ruolo o anche precari? Stiamo ancora riflettendo. Quando si parla di aumento stipendiale vuol dire utilizzare gran parte delle risorse che voglio ottenere in questa legge di bilancio. “Ho chiesto 3 miliardi per l’istruzione nella prossima legge di bilancio. Sono 14 mesi che ci lavoro, prima ero viceministro. E c’è convergenza con il premier Conte, che ha messo la scuola al centro del progetto per il Paese”.
E sulla valutazione: “Sono molto convinto che la valutazione sia utilissima e vogliono che continui, ma deve essere come il termometro. Non deve diventare un obbligo. E deve diventare uno strumento che ci dice dove intervenire”.
E sulla possibile presentazione del decreto legge sulle assunzioni afferma: “Presenteremo presto un decreto legge sulla scuola che ridà la possibilità a tanti precari storici di trovare un posto fisso, attraverso una procedura con caratteri selettivi”.
Su questo Fioramonti sta portando avanti i rilievi del Movimento Cinque Stelle al decreto salva precari approvato dal governo lo scorso 6 agosto.
Fioramonti si è poi soffermato sul tema del merito: “Sono contrario all’idea che la scuola debba incentivare comportamenti che sono parte dell’insegnamento. I bonus perché si fa qualcosa di più temo che abbiano esattamente l’effetto opposto”, ha concluso.
E infine sugli esami di maturità: “Non lo cambio per un discorso di rispetto nei confronti dei nostri studenti, non posso accettare che arrivino a marzo senza sapere cosa gli aspetta. Non sono d’accordo con quello scelto dal mio predecessore ma non lo cambio”.