Il quotidiano ‘Il Giornale’ ha oggi pubblicato una serie di ‘post’ che sarebbero stati pubblicati negli anni scorsi, in particolare nel 2013, dalla pagina facebook del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, con cui commentava, con frasi “colorite” e aggressive, alcune fasi della politica italiana negli anni in cui si trovava all’estero, a partire dall’insediamento del governo Letta.
Aveva denominato Silvio Berlusconi come “l’imperatore della sfiga” in occasione del terremoto a L’Aquila. Nel mirino era finito anche Giuliano Ferrara: “Un’altra m**** con i denti separati, uno schifoso, che solo in Italia può passare come intellettuale”.
“L’unica cosa che mi fa sorridere è ripensare alle immagini di Brunetta protetto dai carabinieri mentre i manifestanti lo insultano… quella è una bella Italia”. Ed era arrivato poi alla conclusione: “Vedremo. Ma secondo me qui finisce a mazzate. Se dovesse essere così, mi dispiacerebbe solo di non esserci”.
Ripugnanti offese pure nei confronti di Daniela Santanchè: “Una demente bugiarda e venduta. Ma che donna! Un personaggio raccapricciante e disgustoso. Se fossi una donna mi alzerei e le sputerei in faccia, con tutti gli zigomi rifatti”.
Tra i post riportati dal quotidiano guidato da Alessandro Sallusti, ce ne è quindi anche uno, che Il Giornale ha definito “sessista”: quello, appunto, rivolto da Fioramonti alla senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè. La quale ha chiesto le sue “dimissioni immediate. È una violenza nei miei confronti inaudita e – ha detto all’Adnkronos la senatrice – mi auguro che tutte le donne, non solo di destra ma soprattutto del Pd e del Movimento 5 Stelle facciano sentire forte e chiara la loro voce. Chiamerò il presidente del Consiglio e vedremo se farà qualcosa”.
“Sono basita. Questa persona – continua Santanchè – non può fare il ministro e spero proprio che tutte le donne reagiscano alle parole che hanno scatenato l’indicibile sui social da questa mattina. Mi auguro che adesso le donne del Pd, le donne del M5S, tutte le donne chiedano le dimissioni: non Daniela Santanchè ma tutte le donne”.
Anche per Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, il ministro non ha scelta: “Fioramonti si dimetta!”, perché “inneggia alla morte dei carabinieri, vomita insulti sessisti contro una donna impegnata in politica e ironizza sulla tragedia del terremoto dell’Aquila”.
Meloni esprime “piena e incondizionata solidarietà alle nostre Forze dell’Ordine, ai cittadini che hanno vissuto sulla loro pelle il dramma del sisma e alla senatrice Daniela Santanchè, contro la quale colui che oggi dovrebbe decidere sull’istruzione dei nostri figli vomitava insopportabili volgarità”.
“Ci aspettiamo – conclude Meloni – che il premier Conte, sempre attento a chiedere rispetto per le Istituzioni, pretenda le dimissioni di una persona così palesemente indegna di rappresentare la Nazione. E ora vediamo se il mainstream si mobiliterà per la Santanchè, alla quale il ministro voleva sputare in faccia”.
A chiedere spiegazioni è anche l’ex ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli (PD):”Credo che il ministro Fioramonti debba spiegare al più presto. Il suo silenzio in merito a quanto riportato questa mattina in un articolo de Il Giornale non è sostenibile nel ruolo che ricopre”, fa sapere la senatrice Pd.
“Il linguaggio d’odio, sessista, violento non è mai accettabile – conclude – ma quando viene utilizzato da chi si è assunto responsabilità importanti nei confronti del Paese e in particolare dell’istruzione, educazione e formazione delle nostre ragazze e ragazzi, è ancora più grave”.
Un’altra ex ministra, Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia, è ancora più dua: “Le rivelazioni de ‘Il Giornale’ sulle volgarità del ministro Fioramonti sono sconvolgenti”.
“Non si tratta solo di cattivo gusto, intemperanza verbale, ossessione nei confronti degli avversari politici o volgarità gratuite: quelle del titolare del dicastero di Viale Trastevere sono – dice la Gelmini – il frutto avvelenato di una mente imprudente che dispensa odio, rancore e insulti. E chi disprezza le forze dell’ordine, vaneggia e svilisce i componenti Parlamento non può ricoprire certi ruoli. Fioramonti si dimetta da ministro. Compia un gesto di coraggio e coerenza. Non esistono alternative”, conclude la forzista.
Anche la Lega attacca Fioramonti. Secondo il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, “irripetibili gli attacchi violenti e sessisti nei confronti della senatrice Santanché. Meno male che per i 5 stelle e il Pd i sessisti eravamo noi della Lega perché colpevoli di aver preso posizione a tutela della famiglia”.
“Cosa ne pensa la collega Boldrini del suo nuovo compagno di avventura? Fioramonti e la maggioranza chiariscano subito. Il suo silenzio non fa che peggiorare una situazione già di per sé imbarazzante”, ha concluso Molinari.
Pure dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, arriva a “Daniela Santanché, anima forte e intelligente di Fratelli d’Italia, l’abbraccio mio e dei deputati Fdi”.
“Con l’augurio di leggere al più presto la solidarietà di tutte le altre forze politiche e l’annessa, inequivocabile condanna nei confronti di un ministro che dovrebbe dimettersi oggi stesso”.
Secondo Raffaele Fitto, co-presidente del gruppo europeo Ecr – Fratelli d’Italia, ”fin dall’inizio Lorenzo Fioramonti non ci aveva ‘deluso’, prima le merendine, poi il crocifisso. Lo ritenevamo inadeguato nel ruolo ricoperto, ma non sapevamo che invece fosse pericoloso”.
Fitto definisce il ministro dell’Istruzione “un pacifista-riformista insomma! La rete che si indigna per molto meno si mobiliterà anche per chiedere le dimissioni di chi non può rappresentare gli italiani e la scuola italiana?”.
Per Elena Donazzan, assessore all’Istruzione del Veneto e responsabile nazionale Lavoro e crisi aziendali di FdI, “le posizioni di Fioramonti in favore delle manifestazioni studentesche e contro il Crocifisso nelle scuole erano già indizi sufficienti per ipotizzarne l’inadeguatezza a ricoprire il ruolo di Ministro della Repubblica Italiana: quanto riportato in data odierna dalla stampa nazionale toglie ogni dubbio, e giustifica la necessità di un suo rapido passo indietro”.
“Offese alle forze dell’ordine critiche volgari e sessiste contro le donne, macabra ironia a seguito ad una catastrofe: avevo fatto bene nei giorni scorsi a definire il Ministro Fioramonti un black bloc nelle Istituzioni, anche se non avrei mai immaginato – continua Donazzan – potesse essere arrivato a tanto”.
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