Lunga intervista a Sette, settimanale del Corriere della Sera, per il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti. Non si può dire che si tratta di un inedito. Il ministro è ormai avvezzo alle interviste rilasciate sia alla carta stampata che ai siti e tv nazionali e no.
Fioramonti rivendica l’attivismo mediatico: “Penso che un ministro abbia anche il ruolo del’opinion maker”. Ai due figli parla in inglese: “Ho sbagliato a dirlo? Tranquilizzo tutti. Ho sempre parlato loro in italiano. Quando ho visto che lo sapevano bene, visto che con la madre parlano spagnolo, ho preferito tenere in allenamento l’inglese. Frequentano da sempre scuole internazionali e la loro continuità didattica è legata a quel percorso. Ora vivono in Germania e io li seguo quando posso”.
Il suo sogno da ministro: “Portare la scuola al centro della programmazione economica del Paese. La scuola come modello di sviluppo. La scuola ha un senso se accoglie chiunque e lo rende competente, se riattiva un ascensore sociale in Italia da tempo troppo fermo. Tre miliardi per la scuola? Ci sto lavorando, o colgo l’occasione per portare un cambiamento oppure è davvero inutile restare al Miur a scaldare la poltrona”.
E infine su Greta Thunberg: “Mi ha fatto i complimenti per la battaglia ambientalista. Qui la lotta è ridotta a macchietta, ma l’economia ecologica è mainstream”. Addirittura il settimanale tedesco Stern ha scritto: “Ecco perché la Germania ha bisogno di un ministro così”.
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