Il premier Giuseppe Conte e l'ex ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti
Il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, insiste: tre miliardi per la scuola o si dimette. L’intenzione di Fioramonti è confermata in un’intervista a La Repubblica: “Guai ad amministrare il Paese con la paura di perdere consenso. Pretendo di essere coinvolto, non posso scoprire le decisioni su Internet. In cima ai miei pensieri non c’è il consenso, so di che cosa ha bisogno il mio Paese e lo perseguo con convinzione. Poi, magari, scopro che la tanto sbeffeggiata tassa sulle bollicine è gradita al 70-80 % dei cittadini, che un’intera generazione di giovani vuole un mondo più pulito. Di fronte a tutto questo, Salvini chi è?
E continua: “Dopo una serie di esecutivi che hanno tagliato sull’istruzione, non mi posso accontentare di un governo che smette di prelevare soldi dal Miur. Bisogna investire e con forza”.
Conclude lanciando un monito al governo: “La distanza tra me e il governo è larga. Dopo una serie di esecutivi che hanno tagliato sull’istruzione, non mi posso accontentare di un governo che smette di prelevare soldi dal Miur. Bisogna investire e con forza. Dimissioni? So che cosa ho detto e so che sono un uomo di parola”.
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