Gli ex ministri dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti e Marco Bussetti
“Il passaggio di consegne? Non c’è stato”. A rivelare il rapporto poco idilliaco con il suo predecessore al Miur, Marco Bussetti, è stato il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, parlando a Caterpillar, su RaiRadiodue.
“Per questi 14 mesi io e il ministro Bussetti, nonostante il rispetto reciproco, non abbiamo seguito delle linee molto simili”, ha spiegato l’attuale titolare del Miur.
Lorenzo Fioramonti, però, non se la prende. Anzi. Il titolare del ministero sottolinea che “c’è stato l’incontro con il capo di gabinetto” e che “c’erano centinaia e centinaia di dipendenti a salutarmi battendo le mani”.
Poi, ammette che il suo arrivo a Viale Trastevere è arrivato in un periodo pessimo: “Non c’è niente di peggio di iniziare a fare il ministro dell’Istruzione a settembre. Devo dire che il compito è ovviamente oneroso e importante. Ho il vantaggio di aver fatto il viceministro per 14 mesi con la delega all’Università e alla Ricerca, ma il ministero è quello e lo conosco piuttosto bene. Siamo partiti subito correndo“.
“La scuola – ha detto ancora il ministro – è la fase più importante della vita di una persona”, soprattutto in questo momento in cui molti studenti stanno cominciando a scoprire la “necessità delle grandi sfide, dai cambiamenti climatici all’integrazione sociale”.
“Quindi – ha continuato – la scuola diventa davvero un laboratorio. Io sono impegnato affinché la scuola possa superare tutte le sue criticità, o comunque iniziare ad affrontarle in maniera strutturale e ho bisogno degli studenti che facciano insieme a me questo percorso, dandomi idee, lavorando ad innovazioni e trovando uno spirito di convergenza per fare un cammino comune”.
Ad una studentessa che gli chiedeva di inserire l’educazione ambientale a scuola, Fioramonti ha risposto: “Mi mandate a nozze. Ho dedicato gli ultimi 10 anni di vita alla ricerca scientifica proprio sulla sostenibilità e all’idea di un nuovo paradigma economico. Spero di rimodulare la nuova educazione civica sull’agenda 2030 delle Nazioni Unite, un percorso con l’ambiente come filo rosso che collega tutte le iniziative”.
Infine, l’attenzione ai precari: “E’ una delle priorità su cui stiamo lavorando, cominciare ad erodere questa enorme massa di precari che abbiamo in Italia. Nell’incontro con i sindacati del 17” settembre, “ci sarà anche l’occasione per affrontare il tema dei concorsi ordinari e straordinari“.
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