Il governatore del Veneto, Luca Zaia, replicando al ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, contrario all’autonomia nella scuola, ha tuonato: “Intanto i grillini non hanno mai voluto l’autonomia, Fioramonti lo sta dimostrando con queste dichiarazioni, di certo non è lui che deciderà se facciamo o meno l’autonomia, si legga non solo la nostra proposta, ma anche la Costituzione. Dall’altro, debbo dire che abbiamo avuto il presidente del Consiglio che a dicembre 2018 aveva annunciato la chiusura dell’autonomia per febbraio 2019, Di Maio a luglio ci ha detto che doveva dare vita a una commissione di accademici partenopei per studiare l’autonomia, mi sembra di capire che tanta voglia non ne avessero. Dopo di che ha sciolto il dubbio il ministro Provenzano, che ha ringraziato il ministro Lezzi 4 giorni fa, dicendo ‘per fortuna la Lezzi ha bloccato l’autonomia’”
Dal Nord, e dalla Lega, continuano dunque a piovere bordate contro coloro che guardano con sospetto la regionalizzazione e in primo luogo contro il ministro dell’istruzione che esclude ogni ipotesi di regionalizzazione della scuola nel nuovo progetto di autonomia differenziata, seguito in questo dal collega Francesco Boccia agli affari regionali e dal governatore pugliese Michele Emiliano.
Sembra intanto che tra i commi che riguardano la scuola, le Regioni del Nord chiedano la totale gestione del personale, degli uffici e dei dirigenti scolastici; al personale neoassunto e a quello precario spetterebbero ruoli regionali stabiliti dalla programmazione regionale; si parla di concorsi su base territoriale e possibilità di stabilire un periodo di permanenza nella prima sede di servizio.
Ora Fioramonti, anche sulla base delle dichiarazioni fatte, non solo ha letto bene queste bozze, ma sarebbe del tutto intenzionato a bocciare qualsiasi ipotesi di regionalizzazione che riguardi la scuola e l’istruzione, che non possono essere spezzettate, né subire differenziazioni sia sui programmi e sia sul personale.
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