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Fiorella Mannoia: ecco la fondazione “Una Nessuna Centomila”. Educare all’affettività a scuola

Nasce la prima Fondazione per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile sulle donne, si chiama “Una Nessuna Centomila”. Ad annunciare l’evento Fiorella Mannoia che sarà pure presidente onoraria di una squadra formata dalla presidente Giulia Minoli e dalle vicepresidenti Celeste Costantino e Lella Palladino.

“Dopo il concerto di Campovolo di fronte a quelle 100mila persone e ai proventi che sono stati destinati ai 7 centri anti-violenza che avevamo selezionato ci siamo rese conto che non poteva finire lì perché è una cosa che non trova soluzione, anzi mi sembra che le cose stiano peggiorando dal punto di vista della violenza sulle donne”. Così dichiara Fiorella Mannoia che aggiunge: “ci siamo interrogate su cosa potevamo fare e abbiamo deciso di creare questa fondazione che è la prima a nascere da un concerto”. 

Obiettivo della fondazione è promuovere la prevenzione e il contrasto alla violenza maschile sulle donne, sostenendo l’educazione all’affettività nelle scuole e il superamento di stereotipi e pregiudizi culturali che legittimano la violenza. 

L’evento di Campovolo del 2022 ha raccolto 2milioni e 120 mila euro grazie ai 100mila biglietti venduti. Tutti i soldi sono stati devoluti ai 7 centri anti-violenza prescelti, nelle città di Reggio Calabria, Latina, Potenza, Casal di Principe, Conversano, Palermo e Olbia.

Poi Mannoia spiega: in Italia ogni 3 giorni una donna viene uccisa, il nostro Paese è scivolato dal 63° al 73° posto nella classifica mondiale secondo il Global Gender Gap 2023, 48.9% è il tasso di occupazione femminile (solo una donna su due lavora), il 60% delle donne vittima di violenza non è autonoma economicamente. Dati preoccupanti che motivano a far di più.

“L’Italia è, insieme alla Grecia, l’unico paese a non avere una forma di educazione all’affettività all’interno del nostro ordinamento scolastico. Un’educazione che serve a decostruire tutti quegli stereotipi a cui siamo abituati quotidianamente”. 

“C’è una violenza di tipo economico, psicologica e burocratico in questo Paese. La violenza non può essere affrontata come un’emergenza”.

Pasquale Almirante

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