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Fioroni all’Istruzione e Mussi all’Università

Si è conclusa in modo inaspettato la vicenda della assegnazione degli incarichi ai Ministeri dell’Istruzione e dell’Università.
La malaugurata ipotesi di separazione del Miur in due ministeri distinti (il termine “malaugurata” lo ha usato il responsabile scuola dei DS, Andrea Ranieri) si è realizzata.
Rosy Bindi data per certa come ministro fino all’ultimo istante è finita al Ministero per la famiglia, mentre tecnici di spicco indicati dal Pdci (l’italianista Alberto Asor Rosa, lo storico Nicola Tranfaglia e il rettore dell’Università della Tuscia Marco Mancini) hanno dovuto cedere il posto a Fabio Mussi, diessino che fa riferimento al cosiddetto “Correntone”, nato a Piombino nel 1948, deputato dal 1992 per la circoscrizione Pisa-Livorno-Lucca-Massa-Carrara.
Le prime battute di Fioroni rilanciate dalle agenzie di stampa sono un po’ scontate: ”Faro’ di tutto per rendere il prestigio dovuto agli insegnanti che sono l’ossatura di questa istituzione. Lavorerò per valorizzare e rilanciare quella straordinaria risorsa che è la scuola pubblica”.
Silvia Costa, assessore all’Istruzione della Regione Lazio esprime “soddisfazione per la scelta di due personalità politiche come Giuseppe Fioroni e Fabio Mussi alla guida di due dicasteri importanti come quelli dell’Istruzione e dell’Università”.
E aggiunge: “esprimo una grande attesa perché si apra una nuova fase, nel rapporto tra le Regioni e il Governo, che veda una forte intesa istituzionale”.
Molti dubbi invece da parte del Movimento anti-Moratti.
Francesco Mele, insegnante modenese, uno dei leader del Movimento (ha contributo anche a redigere il testo della proposta di legge popolare per l’abrogazione delle leggi Moratti), è molto esplicito: “in una lettera inviata a Prodi nei giorni scorsi, avevamo chiesto che all’Istruzione ci andasse una persona competente. Appena sentito il nome di Fioroni ho fatto una ricerca in rete per cercare di capire quali competenze abbia il neo-ministro e sono rimasto perplesso e deluso: nei 5 anni della precedente legislatura non risulta che Fioroni si sia mai occupato di scuola o che abbia fatto anche solo una modesta dichiarazione in merito. Mi pare che si tratti di una scelta puramente interna a logiche di partito; ad ogni modo aspettiamo di conoscere anche i nomi dei Sottosegretari per poter dare un giudizio più completo”.
Reginaldo Palermo

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