Fioroni annuncia: obbligo a 16 anni e addio precariato
“Credo che la Finanziaria per la prima volta in sessanta anni darà risposte in maniera chiara a quelli che lavorano nella scuola: entro il 2009-2010 attueremo sia il passaggio dell’obbligo scolastico dai 14 ai 16 anni che l’azzeramento del precariato per tutti coloro che hanno intorno ai tre anni di anzianità di servizio”. Così si è espresso il 30 novembre a Bari il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, a margine di una manifestazione pubblica della Cisl Scuola.
Se è vero che le dichiarazioni del Ministro troveranno sicuramente d’accordo i docenti della scuola, a cui vengono quindi mandati chiari messaggi distensivi, dall’altra intendono anche difendere il testo contenuto nel maxi-emendamento della Finanziaria in discussione al Senato dopo la prima approvazione alla Camera.
Per quanto riguarda l’obbligo scolastico il Ministro ha quindi confermato il passaggio dall’attuale soglia dei 14 ai 16 anni, che porterà, ha specificato Fioroni, “da un lato all’ampliamento della consapevolezza del ragazzo, dall’altro all’allargamento dell’offerta formativa”.
Sulle modalità di attuazione del progetto il Ministro non ha dato altre indicazioni, mentre si è soffermato più a lungo sulla questione dei precari della scuola: “abbiamo garantito la funzionalità e l’istruzione dei nostri figli facendo riferimento esplicito a coloro che non hanno contratti a tempo indeterminato per la scuola”. Viale Trastevere si preparerebbe quindi ad un triennio ricco di assunzioni: se non ci saranno blocchi dal Ministero dell’Economia, via libera quindi a circa 150 mila immissioni in ruolo entro il 2010.
Il responsabile del dicastero della Pubblica Istruzione ha anche inoltre affermato che “nasceranno graduatorie ad esaurimento, ma senza nuove immissioni, tutelando così i diritti che sono già stati acquisiti”. Alla vigilia di un mese di dicembre con scioperi e manifestazioni contro la politica tagli-spese del Governo verso il mondo della scuola, basteranno queste promesse per placare gli animi?