Fioroni conferma: “Le prove Invalsi sono obbligatorie”
Firmata da Fioroni la nuova direttiva sull’Invalsi che conferma l’obbligatorietà della rilevazione finalizzata alla valutazione del sistema scolastico e alla promozione di “appropriate metodologie scientifiche nella valutazione degli apprendimenti”.
Cambiano, rispetto alla precedente direttiva Moratti, alcune modalità di intervento da parte dell’Invalsi ma non cambia la sostanza dell’impianto.
Rispetto alle indicazioni fornite qualche settimana fa dall’Invalsi la direttiva è persino più cogente.
Infatti, mentre l’Invalsi aveva previsto la sospensione delle prove nelle classi del II ciclo di istruzione, ora il Ministro chiarisce che la rilevazione riguarda tutti gli ordini di scuola anche se non tutte le scuole saranno obbligate a partecipare.
Cancellata la disposizione della direttiva Moratti (“L’attività di valutazione del secondo ciclo è ancora facoltativa in quanto l’attuazione del decreto legislativo n. 226 del 17 ottobre 2005 decorre dall’a.s. 2007 – 2008 e richiede, quindi, l’adesione volontaria delle scuole”), la direttiva Fioroni prevede ora che “La somministrazione delle prove dovrà essere effettuata su un campione di Istituti, previamente individuato con metodo statistico”
Ma è evidente che le scuole facenti parte del campione dovranno obbligatoriamente partecipare all’operazione.
Inoltre le prove saranno somministrate “mediante l’assistenza di rilevatori esterni”, mentre gli esiti delle rilevazioni saranno messi a disposizione delle istituzioni scolastiche al fine di supportare l’attività di valutazione periodica e annuale degli apprendimenti degli alunni.
Per quanto riguarda le terze prove dell’esame di Stato l’Invalsi avrà il compito di fornire “modelli” ma solo per gli Istituti tecnici e professionali.
Viene poi introdotta una novità importante relativa alla scuola secondaria di primo grado.
Nei prossimi 4 mesi l’Invalsi dovrà individuare “procedure, criteri e modalità di utilizzazione delle prove scritte degli esami di stato conclusivi della scuola del primo ciclo e della secondaria superiore, ai fini della valutazione dei livelli generali di apprendimento in uscita dai relativi percorsi scolastici”
Al termine dell’anno scolastico che sta per iniziare l’Invalsi provvederà poi alla valutazione di sistema facendo riferimento ad alcuni indicatori ormai consolidati a livello internazionale (spesa sostenuta per l’istruzione, tassi di abbandono scolastico, risorse umane e strutturali utilizzate).
Ma verranno anche prese in esame le modifiche apportate dalle singole istituzioni scolastiche al piano dell’offerta formativa in seguito alla analisi dei risultati delle precedenti rilevazioni del Sistema nazionale di valutazione.
Adesso si attendono le prese di posizione di sindacati (Cgil-Flc in particolare) e movimento che per due anni si sono fermamente opposti alla somministrazione delle prove.