Fioroni: l’organico vincolato ai risparmi è una schifezza
È forte lo scoramento del personale della scuola, ma non solo, per la decisione presa delle commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera di introdurre attraverso il decreto semplificazioni dei “limiti dei risparmi di spesa accertati”, al fine di definire, ogni tre anni e a partire dal 2012/13, l’organico della scuola. Tra i più delusi figura l’ex ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni (Pd), secondo cui “è la prima volta nella storia della Repubblica che la determinazione degli organici della scuola non si decide in base all’andamento demografico, e quindi ai bisogni educativi dei nostri figli, ma in base ai risparmi effettuati“. Fioroni, che ci ha abituato ad atteggiamenti composti e dichiarazioni sempre equilibrate, stavolta si è lasciato andare: non esitando a usare i termini “schifezza” e “insopportabile” per la norma inserita nel decreto. “Mi auguro venga corretto perché una norma del genere poteva essere legata solamente all’uso dei risparmi per quelle mancate unità che potrebbero non essere risparmiate con l’ingresso delle 27 ore per il ciclo della scuola elementare. Ma pensare che la programmazione dei docenti sia legata a quanti soldi vengono risparmiati con i nostri tagli è una cosa indegna del nostro paese”.
Tra gli indignati per come è stato alla fine ‘licenziato’ l’emendamento, figurano anche i docenti precari. Che, oltre alla verifica dei fondi disponibili, hanno dovuto incassare anche la bocciatura della creazione di 10mila prof in più a causa dell’insufficienza di copertura economica, inizialmente prevista tramite rincari su alcolici e giochi. “Come al solito – ha dichiarato Elena La Gioia, presidente del Coordinamento Insegnanti Precari – siamo catapultati in un carosello di cambi di normative che non ci meritiamo. Ci sentiamo trattati con sufficienza e leggerezza, nonostante l’importanza del lavoro che facciamo ogni anno”.
Secondo la rappresentante dei Cip “prima di manifestare in pubblico alcune intenzioni, bisogna pensarci bene: avevamo avuto notizia di ulteriori 10.000 posti nella scuola, una boccata d’ossigeno dopo anni di politiche di tagli al settore. Soprattutto perché si era parlato del fatto che l’organico attuale sarebbe rimasto invariato nel prossimo anno, nonostante le nostre previsioni di una crescita nella popolazione scolastica; e inserire nuovi ragazzi all’interno della scuola pubblica, senza un aumento di organico, avrebbe in pratica tutti gli effetti di un ulteriore taglio”. La Gioia ricorda, poi, un’ulteriore beffa derivante dal fatto “che parte dei fondi verrà presa da una sorta di ‘tesoretto’ già in possesso del Miur: questi finanziamenti verranno quindi sottratti ad un progetto per la premiazione del merito degli insegnanti e agli scatti di anzianità per i nuovi assunti, che non vengono ancora pagati. Quindi prima si è fatto un tesoretto per risolvere dei problemi, poi lo si è ricollocato su altri, senza che i primi siano stati risolti”.