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Fioroni sul probabile calo dei debiti: la correzione di rotta c’è stata

I ragazzi che accumulavano debiti formativi erano il 40%. Una cifra spaventosa. Evidentemente la risposta alla correzione di rotta c’è stata: significa che i ragazzi hanno studiato di più già nel secondo quadrimestre. Si sono rimboccati le maniche e questo va nella direzione giusta, era il risultato che mi ero prefisso“. Così l’ex Ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, (oggi coordinatore nazionale del Partito Democratico) ha giudicato il calo di debiti formativi fatto registrare a seguito delle prime stime provvisorie provenienti da alcune regioni del Nord Italia.
Secondo quanto riporta il quotidiano “La Stampa” le percentuali di debiti assegnati in province scolasticamente corpose come Milano e Torino il numero di promozioni “congelate” a seguito dell’assegnazione di almeno un debito formativo (da recuperare entro il 31 agosto prossimo) si aggirerebbero attorno al 25% del totale.
Anche se mancano ancora dati ufficiali nazionali – anche perché gli scrutini in alcune regioni (come l’Abruzzo e la provincia di Bolzano dove la scuola è terminata solo sabato 14 giugno) devono ancora essere conclusi – si tratta di indicazioni importanti. Lo scorso anno i promossi con debito furono molti di più, toccando la punta di un iceberg che di anno in anno si allungava pericolosamente: nel 2007 il 42% degli studenti, quasi uno su due, era stato infatti promosso pur avendo fatto registrare delle insufficienze. Nel caso il decremento fosse confermato anche a livello nazionale, il risultato ottenuto sarebbe così davvero sensibile.
Tanto che oggi Fioroni, a cui non era andato proprio giù il fatto che solo una minima parte dei promossi con debito seguiva regolarmente i corsi e recuperava le lacune, si accredita il merito del calo di insufficienze complessive. “E’ tutto merito mio se ora nelle scuole si studia di più. Ora vorrei fare un appello ai genitori degli studenti – incalza l’ex Ministro- perché non è più possibile che facciano i sindacalisti dei loro figli. Collaborino con la scuola per il loro bene e quello del Paese. Un asino con debiti da 4 in matematica che passa l’anno come il suo compagno di banco che in quella materia ha un 9 è un messaggio velenoso per tutta la società. Significa dire a quello del 9 che si va avanti benissimo facendo i furbi, e a quello del 4 che studiare non serve, meglio appunto fare il furbo. Nella scuola – conclude Fioroni – come nel resto del Paese il criterio dev’essere quello del merito“.
E quello del merito, assieme alla valorizzazione della professione docente e l’ottimizzazione delle risorse, sembra voler essere il cavallo di battaglia anche del nuovo Ministro Mariastella Gelmini: durante l’audizione alla Camera della scorsa settimana Gelmini ha detto che attraverso queste indicazioni di fondo si punterà soprattutto a “preservare e mettere a sistema quanto di buono fatto dai miei predecessori. Per questo motivo non ho avuto tentennamenti – ha spiegato l’avvocato bresciano – rispetto alla cosiddetta ‘circolare Fioroni’ sul recupero, attraverso prove supplementari, dei debiti scolastici“.
Il segnale di convergenza verso un atteggiamento politico bipartisan richiesto a gran voce da più parti (sindacati, associazioni, ma anche dallo stesso Fioroni) è chiaro: si tratta di un segnale forte che, se confermato nei fatti, per la scuola potrebbe tradursi in un’apertura verso un’epoca normativa e didattica davvero innovativa. Ad iniziare proprio dalla volontà di risalire la china sul fronte delle competenze dei nostri studenti.
Alessandro Giuliani

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