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Firenze: mostra-laboratorio su Einstein e i 100 anni della teoria sulla relatività

Rievocare i 100 anni della teoria della relatività di Albert Einstein attraverso una mostra-laboratorio. A promuovere l’iniziativa è stato il Dipartimento di Fisica “Alessandro Volta” dell’università di Pavia in collaborazione con il Max-Planck-Institut di Berlino, che dal 9 dicembre, presso l’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, in piazza dei Giudici, hanno dato il via alle celebrazioni dell’evento che ha rivoluzionato i fondamenti della Fisica. La particolarità dell’iniziativa, chiamata “La Relatività da Galileo a Einstein”, risiede nella strategia espositiva basata sull’intrattenimento emotivo dei visitatori.
Dedicata a studenti e appassionati di ogni età, la mostra-laboratorio ripercorre le tappe che hanno portato alla nascita della fisica contemporanea, guidando il visitatore in una doppia immersione temporale attraverso due laboratori interattivi. Il primo, dedicato a Galileo Galilei, è incentrato sull’esperienza concettuale del “gran naviglio” – inserita nel “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” (1632) – con cui lo scienziato pisano intuì il cosiddetto principio della relatività classica.

Il secondo laboratorio, dedicato proprio a Einstein, si ispira all’articolo “sull’elettrodinamica dei corpi in movimento” (1905), attraverso cui il fisico tedesco introdusse la teoria della relatività ristretta. I visitatori verranno supportati da un animatore e da tecnologie multimediali: avranno anche la possibilità di eseguire in prima persona degli esperimenti reali sui principi della relatività ristretta e della relatività generale: dal “paradosso dei gemelli” alla deviazione della luce per effetto della curvatura dello spazio in prossimità di una stella. Ma per capire cosa è la relatività non bisognerà andare così lontano: “Se il passeggero di un treno – scrisse Einstein – misurerà la larghezza del finestrino del suo scompartimento ricaverà una misura maggiore di quella ottenuta dall’osservatore che la rilevi al passaggio del treno: in questo caso, la lunghezza si sarà contratta. E’ una questione di prospettiva: come le linee di un edificio appaiono distorte a seconda del punto di vista, così i diversi punti di vista del passeggero e dell’osservatore a terra si traducono in distorsioni dello spazio e del tempo. Ecco, in sintesi, la teoria della relatività”.

Alessandro Giuliani

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