La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha firmato il decreto che dà il via libera ai nuovi percorsi che debutteranno il prossimo anno accademico. Il provvedimento è realizzato per armonizzare l’offerta formativa che sarà attivata dagli atenei – dedicata ai percorsi con ordini e collegi professionali – con quella degli ITS, gli Istituti tecnici superiori.
Il provvedimento è il risultato finale del lavoro fatto nei mesi scorsi da un’apposita Cabina di regia convocata dalla ministra e coordinata dal Sottosegretario Gabriele Toccafondi.
Il decreto firmato prevede, come si legge in una nota, un’importante modifica, sollecitata dal mondo accademico e dalla CRUI in modo particolare, per l’accreditamento e l’attivazione di nuovi corsi di studio: ci sarà, infatti, una maggiore flessibilità rispetto ai numeri richiesti per la docenza.
Le Università, anche se in carenza di alcuni requisiti, potranno ampliare la propria offerta formativa, ma solamente nel caso di atenei dove gli indicatori di sostenibilità economico-finanziaria risultino positivi.
In particolare, le Università potranno attivare al massimo un corso di laurea di tipo professionalizzante per anno accademico da erogare in modalità tradizionale, dunque non on line.
Il corso dovrà essere attivato in stretta collaborazione con il mondo del lavoro e definito in relazione a professioni comunque disciplinate a livello nazionale, a partire da quelle ordinistiche. I percorsi formativi saranno sviluppati in collaborazione con gli ordini professionali.
Nell’ambito delle convenzioni con gli ordini e i collegi professionali le Università potranno realizzare partenariati con le imprese. I corsi partiranno dal prossimo anno accademico. Sono previsti tirocini durante il percorso di laurea.
“Con l’avvio delle lauree professionalizzanti e la loro armonizzazione con l’offerta degli ITS il nostro Paese si dota finalmente di un proprio modello di formazione terziaria professionalizzante. Una risposta alla necessità espressa dalle nostre e dai nostri giovani di potersi qualificare rapidamente e anche alla domanda di personale altamente formato che viene da imprese e mondo delle professioni”, afferma Fedeli.
Il decreto
Tutte le disposizioni per le lauree professionalizzanti sperimentali a orientamento professionale sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale Serie generale n. 30 del 6 febbraio 2017.
Il decreto è quello del Miur n. 987 del 12 dicembre 2016, “Autovalutazione, valutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio”.
Sono escluse alcune lauree: in Scienze dell’architettura, Difesa e sicurezza e le lauree relative alle professioni sanitarie; le lauree magistrali a numero programmato nazionale o locale obbligatorio: Architettura e ingegneria edile-architettura, Medicina e chirurgia, Medicina veterinaria, Odontoiatria e protesi dentaria, Scienze della formazione primaria, Restauro, Farmacia e farmacia industriale. Sono esclusi anche i corsi di studio interclasse e Giurisprudenza.
Sbocchi occupazionali almeno all’80%
Alla fine del primo ciclo della sperimentazione, l’indicatore di valutazione periodica relativo agli sbocchi occupazionali entro un anno dal conseguimento del titolo di studio deve essere almeno pari all’80%. Il rispetto di tale soglia è condizione necessaria al fine dell’accreditamento periodico del corso stesso dall’anno accademico 2021/2022 e al fine dell’accreditamento iniziale di altri corsi con le stesse caratteristiche nella stessa classe.