Al via controlli su solai e controsoffitti in oltre settemila scuole italiane. La ministra Stefania Giannini ha firmato il decreto di approvazione della graduatoria degli istituti in cui saranno effettuati gli interventi. “Con la Buona Scuola abbiamo stanziato 40mln per garantire maggiore sicurezza ai nostri ragazzi. Si tratta di un’altra delle azioni strategiche del nostro Piano per l’edilizia scolastica che va avanti a tappe serrate fin dal nostro insediamento”.
Un’azione strategica che dovrebbe essere implementata soprattutto al Sud e in Sicilia in particolare dove la ministra si recherà nella giornata di lunedì prossimo, raggiungendo uno dei quartieri più degradati e periferici della città: Librino. Ma dove da poco è sorta la scuola “Angelo Musco” dove si è aperto una sezione del “Liceo musicale”.
Intanto ad accoglierla in città il cartello, poggiato davanti alla sede del PD di Via Umberto: Partito democratico: bocciato.
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Un’azione in preparazione alla visita della ministra dell’Istruzione Stefania Giannini che lunedì sarà a Catania, alla scuola Musco di Librino. Ad affiggere altri manifesti durante la notte sono stati gli studenti del Koordinamento Kaos. «Dopo due anni di forte opposizione alla Buona scuola è fondamentale comunicare la nostra protesta contro Giannini e Matteo Renzi».
«Per noi è importante essere presenti a questa visita. Ci sentiamo in dovere di essere presenti e far sapere alla ministra che non è la benvenuta. Non solo a Catania, ma in tutta Italia».
Al centro delle proteste c’è la riforma del sistema scolastico portata avanti dal governo Renzi. «Le diremo perché non ci piace la Buona scuola ne chiediamo l’abrogazione totale perché ha messo il sapere sotto la logica del profitto».
A livello locale, il problema principale vissuto dagli studenti è lo stato degli edifici scolastici. «La questione su cui abbiamo più battuto sicuramente è l’edilizia, è un problema reale e nessuno può metterlo in discussione».
Lunga la lista delle difficoltà tra le quali gli alunni si destreggiano: «Mancanza di succursali, classi organizzate nei laboratori che quindi non possono essere usati. E quando ci sono, i laboratori sono senza materiale. Si continuano a togliere fondi all’istruzione e il risultato è questo: basta una pioggia per far crollare i tetti sulle nostre teste».
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