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Firme contro il blocco delle supplenze

Sono già un migliaio le firme raccolte nelle scuole contro il blocco delle supplenze. Una petizione partita da  un’assemblea dei Cobas, poi fatta propria dal Cesp (centro studi per la scuola pubblica) di Bologna, infine estesa a nome di insegnanti e genitori.

La richiesta al Governo, scrive Repubblica che riporta la notizia,  è di cancellare l’effetto del combinato disposto tra la legge di Stabilità di quest’anno (articolo 1, comma 333) e la legge 107: le scuole non possono chiamare supplenti per il primo giorno di assenza dei docenti e per la prima settimana di assenza del personale Ata.

“Tale disposizione sta provocando forte disagio nelle scuole, in particolare gravi lesioni del diritto allo studio degli alunni, nonchè problemi di sicurezza e garanzia dell’igiene. L’applicazione di questa norma significherebbe precipitare le scuole nel caos in occasione di ogni assenza del personale”, scrive qualche dirigente, secondo quanto riferisce La Repubblica.

“Non sappiamo come fare, ci sono casi in cui devi mettere in classe un bidello a fare il maestro, gli insegnanti sono disponibili, ma non si può sempre chiedere loro di coprire i buchi con ore in più. Chiediamo che il ministero si attivi per ripristinare la possibilità di chiamare sostituti sin dal primo giorno”.

I presidi intanto cercano soluzioni.

Il ministero con una circolare ha chiarito che l’organico “potenziato”, ovvero docenti assunti in più previsti in arrivo a novembre, può essere utilizzato per le supplenze brevi. “Ma dovevano essere utilizzati per ampliare l’offerta didattica, non come tappabuchi”, contestano i presidi e gli stessi docenti.

Pasquale Almirante

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