I lettori ci scrivono

FIS in ritardo nel primo anno del Governo del cambiamento

Ennesima doccia fredda per i docenti italiani. E’ di oggi infatti la notizia che le retribuzioni delle attività extracurricolari ed organizzative, verranno pagate non a fine giugno o luglio, come usualmente avveniva, ma alla fine di agosto o, più probabilmente, alla fine di settembre.

Si tratta di pochi euro, ore pagate 17 euro lorde, per alcuni sarebbero pochi spiccioli ma per un docente sono una congrua integrazione che utile, fino allo scorso anno, ad integrare le previsioni di spesa per le vacanze.

L’amministrazione con questa scelta, oltre a dimostrare scarsa efficienza, dimostra di aver poco a cuore i docenti.

Torna ogni giorno alla ribalta il tema dei salari del personale della scuola, un salario non all’altezza dell’impegno e delle responsabilità dei lavoratori della scuola pubblica.

Non è possibile negare la validità di quanto oggi sostiene la collega Sgambato, referente nazionale del PD, quando segnala l’importanza di incentivare economicamente chi lavora negli Istituti scolastici più disagiati.

Altrettanto vero è che se si vuole intraprendere un percorso di valorizzazione del ruolo dei docenti e di tutti coloro che lavorano nella scuola pubblica, è necessario riportare gli stipendi ai livelli europei.

I Sindacati della scuola hanno deciso di sospendere lo sciopero generale a seguito delle promesse del Ministro Bussetti. No alla regionalizzazione, assunzioni e fine del precariato, aumento degli stipendi.

Ad oggi promesse. Ciò che invece è certo che “quei pochi spiccioli” che i docenti contavano di ricevere a fine giugno o a luglio, non arriveranno.
Luca Fantò – Referente nazionale PSI scuola
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