Per gli alunni con disabilità si apre un anno nuovo, segnato dall’entrata in vigore dei nuovi PEI (Piani Educativi Individualizzati), fissati dal Decreto Interministeriale 182/20, ma questo tuttavia non elimina i problemi di sempre, come sanno bene gli alunni con disabilità e le loro famiglie, per questo, afferma Vincenzo Falabella, presidente della Fish, “siamo purtroppo certi che anche quest’anno i nostri alunni e alunne con disabilità non potranno iniziare l’anno scolastico come tutti e tutte, perché mancano i docenti di sostegno specializzati”.
Quelli non specializzati, che sono circa il 30% dei 180.000 insegnanti di sostegno nominati, appaiono allora, precisa Falabella, “uno spreco enorme di denaro pubblico”.
Manca la continuità didattica, mancano gli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, resta il sovraffollamento di numerose classi, resta la scarsa formazione dei docenti curricolari della scuola secondaria sulle didattiche inclusive. “Come Federazione monitoreremo come sempre queste fasi di avvio, per richiamare una maggiore attenzione del Ministero verso la tematica dell’inclusione e ci batteremo perché il Governo che emergerà dalle prossime elezioni ponga rimedio alle carenze segnalate dando attuazione alle numerose proposte avanzate dalla nostra stessa Federazione”.
“C’è bisogno di coesione, serve collaborazione, solidarietà e lucidità da parte di tutti per fare ripartire al meglio il nuovo anno scolastico. Auguri dunque di un buon inizio di anno scolastico a tutti i Dirigenti Scolastici, ai Docenti e all’altro Personale della Scuola. Auguri ai nostri alunni e alunne con disabilità, ai nostri studenti e studentesse con disabilità, auguri alle nostre famiglie che con tanta, tanta difficoltà, accompagnano i propri figli e figlie in questo percorso di crescita e di formazione. Un augurio, naturalmente, da rivolgere anche a tutti gli altri alunni e alunne, per un fruttuoso interscambio con i compagni e le compagne che hanno una disabilità. E anche auguri a tutti noi, che abbiamo il dovere di sostenere la scuola e di migliorarla per il bene dei nostri figli e del nostro Paese”.