Il presidente della Federazione italiana società medico-scientifiche, interpellato dall’Adnkronos sulla liberalizzazione degli ingressi a medicina ha detto: “L’abolizione del numero chiuso per l’iscrizione alle Facoltà di Medicina, Medicina veterinaria, Odontoiatria e protesi dentaria nonché il ‘Decreto Pnrr’, appena approvato dal Senato, che contiene diverse implementazioni tanto attese da oltre 50 mila specializzandi in merito alla loro assunzione mediante il cosiddetto ‘Decreto Calabria’, sollevano preoccupazioni sulla qualità della formazione medica e sul sovraffollamento del mercato del lavoro medico nonché della formazione post-laurea”.
E poi ha pure sottolineato l’importanza di una “programmazione razionale e sostenibile per la formazione medica”, in risposta a queste decisioni, “basata sui bisogni delle varie branche specialistiche e dei pensionamenti”.
Questo “approccio deve mirare a garantire una formazione universitaria di qualità e una certificazione post-laurea centrata sulle competenze dei futuri medici”.
Serve dunque, secondo l’esperto “una riforma completa del sistema educativo che tenga conto dei reali bisogni proiettati sulla gobba dei pensionamenti”.
Questo “approccio deve mirare a garantire un equilibrio tra domanda e offerta di competenze specialistiche, assicurando una gestione ottimale delle risorse umane nel campo della salute”.
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