Il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, in riferimento ai fondi del piano destinati alla missione dell’istruzione e della ricerca, ha voluto precisare, rispondendo così anche a quanto da noi pubblicato: “Non ci sono ritardi nelle misure del Pnrr dedicate all’istruzione ed alla ricerca, tutti gli obiettivi sono stati raggiunti e tutte le riforme originarie stanno proseguendo il loro iter secondo il programma stabilito.
“Sono state completate le progettazioni esecutive, per il risanamento, la ristrutturazione e la messa in sicurezza dei plessi scolastici esistenti e per la realizzazione dei nuovi edifici scuola 4.0, che complessivamente valgono il 10% dello stanziamento complessivo del comparto, con la conseguente apertura dei cantieri per la realizzazione di tutte le opere programmate.
“E’ altrettanto ovvio che, con l’apertura dei cantieri, sarà completata la messa a terra degli investimenti programmati, con il consequenziale notevole incremento della spesa, a partire già dai prossimi mesi. Sulla spesa il Ministero dell’istruzione chiarirà puntualmente lo stato di effettiva attuazione”.
Il ministro tuttavia non è stato preciso nelle sue cifre, evitando di fare diretto riferimento con quanto si legge nello studio elaborato da Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, e Alberto Zanardi, dell’Università di Bologna e del Comitato Scientifico Astri, per i quali la spesaeffettivamente sostenuta con le risorse del Pnrr per tutte le misure relative all’istruzione è circa pari al 17% degli stanziamenti. Il totale destinato alla Missione relativa al comparto Scuola ammonta a 30,09 miliardi di euro, pari al 15,48% dell’importo totale del PNRR.
Fitto in ogni caso ha anche dichiarato: “In questo quadro è quanto mai auspicabile, da parte dei comuni, una maggiore attenzione sull’attuazione del Piano, che procede secondo il cronoprogramma prestabilito, con l’ultimazione della progettazione esecutiva delle opere e la conseguente apertura dei cantieri. Ad oggi, la riuscita del Piano dipende soprattutto dalla capacità delle imprese di realizzare gli interventi nei tempi previsti, nel pieno rispetto dei criteri e delle condizionalità del Pnrr”.