Gli insegnanti inidonei sono circa 3.500 persone che ora, con l’articolo 14 (comma 13) del decreto sulla revisione della spesa pubblica, rischiano il trasferimento ”nei ruoli di assistente amministrativo o tecnico”.
Gli insegnanti hanno stazionato per un flash-mob a Galleria Colonna, davanti a Palazzo Chigi, dove era in corso il Consiglio dei ministri, e si sono poi postati davanti a Montecitorio per continuare con un sit-in. Una piccola delegazione, accompagnata dal senatore dell’Idv, Stefano Pedica, e da Anna Grazia Stammati, membro dell’Esecutivo Nazionale dei Cobas (Comitati di Base della Scuola), è rimasta invece in piazza Colonna chiedendo un incontro con il governo, dopo una lettera inviata dai Cobas all’ufficio di segreteria del Consiglio dei ministri.
”Per questo governo – ha detto Pedica – gli insegnanti che si ammalano non hanno il cervello. Sono insegnanti laureati e ora, secondo la Spending review, non c’è più posto per loro”. Noi, ha spiegato una docente, ”rischiamo una dequalificazione dal sesto-settimo livello al quarto livello.
Vogliono trasformarci in personale Ata, ma non è il nostro lavoro. Senza calcolare che i precari Ata che da 15 anni lavorano e aspettano un posto se lo vedrebbero ‘rubare’ da noi”.
Per questi motivi, si legge nella lettera rivolta al presidente del Consiglio, ”ci appelliamo a lei, per chiederle di porre, prima che la manovra venga votata in via definitiva alla Camera, alcuni quesiti in merito alla nostra grave situazione e di prevedere, se proprio l’iter parlamentare non potesse permettere altro in questa fase, che ci sia almeno un decreto correttivo che permetta di apportare una modifica a quanto previsto”.