In questi giorni la scuola è al centro del dibattito pubblico, soprattutto in seguito alle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a proposito degli stipendi differenziati per i docenti. Sono anche giorni caldi dal punto di vista delle iscrizioni all’anno scolastico 2023/2024, che si sono chiuse ieri, 30 gennaio. La questione dell’orientamento ha sicuramente innescato molte riflessioni.
A parlare di ciò è stato il famoso imprenditore Flavio Briatore che, intervistato a Zona Bianca, su Rete4, domenica 29 gennaio, ha esposto il suo pensiero a proposito della formazione che crede sia migliore per il figlio 12enne.
“Mio figlio fa la scuola internazionale a Montecarlo, principalmente in lingua inglese, poi in francese e dopo in italiano. Quest’anno è arrivata una professoressa d’italiano che faceva studiare, nella classe di mio figlio, Pirandello. io l’ho chiamata e le ho detto: ‘Guardi che questi ragazzi qui sono italiani ma l’italiano è la terza lingua’. Adesso sembra che l’abbia capito”, ha detto. Queste parole hanno scatenato molte polemiche: sembra quasi che Briatore disdegni la preparazione umanistica e letteraria. “Si tratta di una variante elegante del noto: con la cultura non si mangia”, ha commentato a Il Corriere della Sera Paolo Di Stefano.
Ecco gli elementi della scuola del futuro secondo Briatore: “Il Governo deve investire sulla scuola. La scuola deve prepararli per il futuro, iniziando dalle lingue, e su quello in Italia siamo molto scarsi. Poi passando dalle nuove tecnologie. La scuola deve prima preparare i professori per questo. Bisogna partire dalla scuola, e prima della scuola partire dagli insegnanti”.
L’imprenditore non ha potuto commentare in modo positivo l’abolizione, voluta dal Governo Meloni, del Reddito di Cittadinanza per chi è in condizioni di lavorare: “I ragazzi devono andare a lavorare, devono fare dei sacrifici, non possono pensare che il Governo faccia elemosina per tutta la vita”.
Il volto noto della tv ha anche espresso la sua opinione, in accordo con il ministro Valditara, sugli stipendi differenziati: “Credo che il costo della vita possa essere un parametro per stabilire le retribuzioni. Un affitto al Sud è di circa 20% inferiore al Nord. Mi sembra logico. Chi è al Sud spende meno”.
E, a proposito dell’eliminazione dei voti inferiori al quattro proposta in Alto Adige: “Io non sarei contento se mio figlio prendesse quattro. Però la scuola è meritocrazia. La scuola deve invogliare il ragazzo a prendere voti alti. Queste sono pure discussioni sterili: lascerei tutto com’è. I bambini devono avere anche un senso di meritocrazia”, ha detto Flavio Briatore, che crede che i voti bassi servano eccome.
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