Il sindacato di Pantaleo, senza fare riferimento alla battaglia legale che il comitato civico “Quota 6” sta conducendo in sede legale per avere spostato il diritto alla pensione dal 31 dicembre 2011 al 31 agosto 2012, in conformità all’unica finestra di uscita prevista per la scuola, si rivolge a coloro che avrebbero potuto andare in pensione a decorrere dal 1.09.2012 e che, invece, sono stati bloccati dall’applicazione della cd. Riforma Fornero.
La FLC CGIL ricorda anche che ha agito su due binari.
Il primo proponendo un ricorso nazionale al TAR del Lazio contro i provvedimenti amministrativi attuativi della Riforma Fornero. Il 5 luglio il Tar del Lazio ha declinato la propria giurisdizione in favore del giudice del lavoro. Contro questa decisione la FLC CGIL sta preparando un ricorso al Consiglio di Stato.
Il secondo tramite la tutela legale dei lavoratori, già nel momento di predisposizione della domanda, con la presentazione dei ricorsi individuali che stanno già approdando nelle aule dei Tribunali.
Le udienze sono state calendarizzate negli ultimi giorni del mese di agosto.
Poiché non ci sono scadenze, tutti coloro che fossero interessati ad esaminare la propria posizione professionale si possono rivolgere alle strutture FLC CGIL.
La FLC, dice ancora il comunicato, è convinta che per l’affermazione dei diritti, anche quando si promuovono i ricorsi, la via maestra resta la dimensione sindacale e politica.
Questa ultima via è stata però anche percorsa soprattutto attraverso l’impegno delle parlamentari Bastico e Ghizzoni, ma non ha portato da nessuna parte, perché gli emendamenti e gli ordini del giorno proposti sono stati regolarmente respinti dal Governo e perfino da alcuni gruppi parlamentari.
Inoltre c’è pure da dire che anche CislScuola, UilScuola, Gilda si sono mossi e si stanno muovendo sulla stessa linea della Flc, coi propri uffici legali, consapevoli della profonda ingiuria perpetrata ai danni di questi colleghi che maturano il diritto al 31 agosto 2012, in conformità con l’unica finestra di uscita concessa alla scuola.
Ma c’è pure di più: un paradosso politico che la dice lunga sulla intransigenza del Governo ad accettare l’istanza.
Infatti ai sopra numerai è concesso di andare in pensione se maturano il diritto al 31 agosto, riconoscendo quindi la specificità della scuola e dei suoi ritmi didattici, ma a tutti gli altri viene negato similare diritto.
Da un lato dunque il governo è consapevole di questa antica logica, ma dall’altro la nega, facendo orecchie da mercante.
Un paradosso paradossale di sapore tipicamente bizantino a cui fra l’altro ormai siamo abituati.
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