Prosegue senza soste l’opposizione della Federazione lavoratori della conoscenza-Cgil alla riforma della scuola secondaria superiore: il 21 aprile il primo sindacato della scuola riunirà a Roma alcune centinaia di delegati nazionali per delineare la strategia di opposizione contro i contenuti delle bozze riguardanti i decreti sul secondo ciclo. Alla manifestazione, che si svolgerà al cinema Caprinica, nei pressi di Montecitorio, saranno presenti anche alcuni presidenti regionali e assessori comunali.
Le motivazioni della protesta sono espresse chiaramente nelle parole di Enrico Panini, leader della Flc-Cgil: "mentre il Presidente del consiglio è impegnato a risolvere la crisi apertasi nella maggioranza all’indomani delle elezioni regionali- dice Panini – il ministro Moratti si sta impegnando a farsi dare, dai partiti di maggioranza, il via libera al decreto che sancisce la separazione dei ragazzi a 13 anni di età. Secondo il Miur la riforma c’è ma che nulla cambia: ma se tutto rimane come è ora, perché fare un decreto che sancisce l’esistenza di due sistemi?".
La Flc-Cgil, che rivendica un reale elevamento dell’obbligo scolastico a 18 anni, contesta la scarsa chiarezza con cui viale Trastevere starebbe imponendo la revisione del sistema d’istruzione superiore: "al paese si dice di una riforma epocale – continua Panini, a cui sarà affidato l’intervento conclusivo della manifestazione del 21 aprile – a Confindustria che gli istituiti tecnici rimarranno in qualche modo allo stato, alle regioni si daranno i professionali, che tanto ormai sono ridotti allo stremo. In mezzo i diritti degli studenti, i genitori che non capiranno cosa dovrebbero scegliere ed i lavoratori della scuola, che poco alla volta diminuiranno per essere sostituiti dagli esperti, ovviamente assunti con contratti diversi da quello a tempo indeterminato".
Ma l’obiettivo della Flc-Cgil è anche quello di rivedere del tutto la legge 53, contro la quale gran parte del mondo della scuola si sarebbe ormai schierata: "è un’opinione che raccoglie differenti motivazioni e radicalità – fa sapere il sindacato attraverso una nota – talvolta specificatamente legate ad un ordine di scuola o a gruppi di discipline, altre volte più proiettata sull’effetto di arretramento sociale e culturale che questa Legge porta con sé. E’ ora che questa opinione si traduca in azione".
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “Educazione in Evoluzione” tenuta da Matteo Borri dal titolo: “Ma (a che) serve…
Vendicarsi con i docenti, considerati troppo severi, fotografando la targa della loro auto per poi…
Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…
La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…
Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…
Continuano le prese di posizione sulle parole pronunciate dal ministro Valditara in occasione della inaugurazione…