Mentre aumenta in rete la polemica sulle parole della ministra Fedeli sul linguaggio di una parte di docenti (“Chi si esprime in un certo modo non è degno di fare l’educatore”), la Flc-Cgil rompe il silenzio e si schiera a fianco degli insegnanti.
Secondo la Flc-Cgil la sortita della Fedeli “rischia di gettare cattiva luce e discredito sui docenti”; non solo, ma “in tal modo si confonde il piano della lotta sindacale e politica – nella quale anche espressioni mediatiche, che peraltro la FLC CGIL non condivide, hanno il loro legittimo corso – con il piano educativo che invece si esercita nelle aule scolastiche”.
“La Flc – conclude il segretario nazionale Francesco Sinopoli – rimane dell’idea che, al di là del linguaggio usato nella legittima battaglia rivendicativa, l’indebolimento dei poteri degli organi collegiali, la distribuzione discrezionale di premi in denaro, la chiamata diretta dei docenti senza oggettività e trasparenza, il mancato rinnovo del Ccnl da quasi 10 anni, meritano la protesta anche la più accesa”.
Peraltro la Flc coglie l’occasione per riconoscere che alla ministra Fedeli va comunque riconosciuto un “approccio politico concreto e aperto” che ha consentito la ripresa dei tavoli negoziali.
Peccato, rileva la Flc, che tutto ciò venga “offuscato dalle sue recenti dichiarazioni sul linguaggio usato dai docenti nella protesta contro gli effetti deleteri della legge 107/15”.
La presa di posizione della Flc sembra anche una risposta indiretta a quanti accusano un atteggiamento troppo tenero nei confronti della Ministra che, come si sa, proviene proprio dalle fila della Cgil.